Castiglioni: "Il nostro piano ha tutti i requisiti per mantenere produzione e occupazione a Ravenna".
Sono tre le offerte presentate per gli assets di Vinyls Italia, ma l'unica italiana è quella consegnata ai commissari dalla società Industrie Generali di Samarate (VA), azienda specializzata nel compounding e distribuzione di poliolefine e PVC in sospensione. Azienda con una lunga storia - opera dal 1959 - che conosce il mercato e che in passato ha anche prodotto direttamente PVC.
Sarebbe quindi il candidato ideale per rilevare gli assets di Vinyls Italia, se non fosse per un piccolo dettaglio: l'offerta dell'azienda riguarda il solo stabilimento di Ravenna e non quelli di Porto Marghera e Porto Torres. Ipotesi poco gradita al Ministero e, soprattutto, ai sindacati, che hanno più volte ribadito la loro contrarietà verso una soluzione “spezzatino”.
"Abbiamo presentato un piano industriale concreto e realistico, che mantiene la produzione in Italia e salvaguarda i livelli occupazionali, ma siamo interessati solo agli impianti PVC in sospensione del sito di Ravenna - afferma Roberto Castiglioni, CEO di Industrie Generali, raggiunto dalla redazione di Polimerica -. Delle 100-120.000 tonnellate annue che si possono produrre nel sito, noi potremmo utilizzarne la metà per produrre compound, una parte la venderemmo senza problemi sul mercato italiano e una quota andrebbe al nostro partner industriale, lo stesso che ci fornirebbe il CVM necessario alla linea di polimerizzazione".
Castiglioni mantiene il riserbo sul nome del partner, ma non è difficile intuire quale grande gruppo chimico possa affiancare l'azienda nell'operazione, potendosi contare su poche dita i produttori europei di monomero.
L'imprenditore varesino, che sta aspettando una convocazione dal Ministero, non nasconde le difficoltà insite nell'impresa: "Non saprei dire quanto possibilità abbiamo di farcela, forse poche, ma è certo che siamo pronti a vincere la sfida: abbiamo le risorse finanziarie, le capacità tecniche e commerciali - dichiara - Non so quali altri soggetti possano vantare questi stessi requisiti".
Industrie Generali ha più di una ragione per puntare allo stabilimento di Ravenna: la più importante è la necessità di garantirsi le forniture di polimero base in un mercato che diventa sempre più volatile: "In questo momento, anche a causa di alcuni fermi impianto in Europa, c'è carenza di PVC sul mercato, ma noi dobbiamo garantire forniture continue nella quantità e nella qualità ai nostri clienti, tra i quali anche grandi gruppi industriali come Fiat – sostiene Castiglioni - Credo che l'industria italiana non possa fare a meno di un produttore nazionale di PVC e se fossi sicuro che uno degli altri offerenti abbia davvero intenzione di produrre polimero nel lungo periodo, sarei felice di rinunciare all'operazione, anche solo per evitarmi delle grane..."
Un'altra ragione è che gli impianti - almeno fino ad oggi - sono in grado di produrre in modo efficiente gradi adatti alle esigenze del compoundatore: non il K67 da battaglia, ma specialità quali il K60, il K65, il K70 e il K100. "Il problema è che bisogna agire in fretta: un impianto chimico non può stare fermo a lungo, ecco perché abbiamo posto un termine alla nostra offerta irrevocabile, il 30 novembre, anche se non si tratta di un ultimatum", precisa.
Nel frattempo, non si placa la protesta degli operai Vinyls a Porto Marghera, saliti ieri mattina (e poi scesi) su un camino e sul ponte strallato del petrolchimico per attirare l'attenzione sul futuro dei posti di lavoro, che ogni giorno che passa diventano sempre più a rischio.
Rassicurazioni sono arrivate nel tardo pomeriggio dal Ministero dello Sviluppo economico, che ha ribadito l'intenzione di convocare a Roma, a partire dalla prossima settimana, i rappresentanti del fondo Gita, la cui offerta è valida fino al 15 gennaio 2011 e, successivamente, la croata Dioky e Industrie Generali. Subito dopo sarà convocato a Roma il tavolo generale di confronto con le parti sociali. E, fa sapere il Ministero: “Sarà anche accelerato il confronto tra Eni e le società interessate all'acquisizione degli impianti necessari al completamento del ciclo del cloro''.
26 novembre 2010 08:50
Castiglioni: "Il nostro piano ha tutti i requisiti per mantenere produzione e occupazione a Ravenna".
Sono tre le offerte presentate per gli assets di Vinyls Italia, ma l'unica italiana è quella consegnata ai commissari dalla società Industrie Generali di Samarate (VA), azienda specializzata nel compounding e distribuzione di poliolefine e PVC in sospensione. Azienda con una lunga storia - opera dal 1959 - che conosce il mercato e che in passato ha anche prodotto direttamente PVC.
Sarebbe quindi il candidato ideale per rilevare gli assets di Vinyls Italia, se non fosse per un piccolo dettaglio: l'offerta dell'azienda riguarda il solo stabilimento di Ravenna e non quelli di Porto Marghera e Porto Torres. Ipotesi poco gradita al Ministero e, soprattutto, ai sindacati, che hanno più volte ribadito la loro contrarietà verso una soluzione “spezzatino”.
"Abbiamo presentato un piano industriale concreto e realistico, che mantiene la produzione in Italia e salvaguarda i livelli occupazionali, ma siamo interessati solo agli impianti PVC in sospensione del sito di Ravenna - afferma Roberto Castiglioni, CEO di Industrie Generali, raggiunto dalla redazione di Polimerica -. Delle 100-120.000 tonnellate annue che si possono produrre nel sito, noi potremmo utilizzarne la metà per produrre compound, una parte la venderemmo senza problemi sul mercato italiano e una quota andrebbe al nostro partner industriale, lo stesso che ci fornirebbe il CVM necessario alla linea di polimerizzazione".
Castiglioni mantiene il riserbo sul nome del partner, ma non è difficile intuire quale grande gruppo chimico possa affiancare l'azienda nell'operazione, potendosi contare su poche dita i produttori europei di monomero.
L'imprenditore varesino, che sta aspettando una convocazione dal Ministero, non nasconde le difficoltà insite nell'impresa: "Non saprei dire quanto possibilità abbiamo di farcela, forse poche, ma è certo che siamo pronti a vincere la sfida: abbiamo le risorse finanziarie, le capacità tecniche e commerciali - dichiara - Non so quali altri soggetti possano vantare questi stessi requisiti".
Industrie Generali ha più di una ragione per puntare allo stabilimento di Ravenna: la più importante è la necessità di garantirsi le forniture di polimero base in un mercato che diventa sempre più volatile: "In questo momento, anche a causa di alcuni fermi impianto in Europa, c'è carenza di PVC sul mercato, ma noi dobbiamo garantire forniture continue nella quantità e nella qualità ai nostri clienti, tra i quali anche grandi gruppi industriali come Fiat – sostiene Castiglioni - Credo che l'industria italiana non possa fare a meno di un produttore nazionale di PVC e se fossi sicuro che uno degli altri offerenti abbia davvero intenzione di produrre polimero nel lungo periodo, sarei felice di rinunciare all'operazione, anche solo per evitarmi delle grane..."
Un'altra ragione è che gli impianti - almeno fino ad oggi - sono in grado di produrre in modo efficiente gradi adatti alle esigenze del compoundatore: non il K67 da battaglia, ma specialità quali il K60, il K65, il K70 e il K100. "Il problema è che bisogna agire in fretta: un impianto chimico non può stare fermo a lungo, ecco perché abbiamo posto un termine alla nostra offerta irrevocabile, il 30 novembre, anche se non si tratta di un ultimatum", precisa.
Nel frattempo, non si placa la protesta degli operai Vinyls a Porto Marghera, saliti ieri mattina (e poi scesi) su un camino e sul ponte strallato del petrolchimico per attirare l'attenzione sul futuro dei posti di lavoro, che ogni giorno che passa diventano sempre più a rischio.
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Nel mese di luglio un percorso in tre step per identificare ed eliminare sprechi e inefficienze nella trasformazione di materie plastiche.
Il portale verticale dedicato all'industria delle materie plastiche ora propone un servizio di basic assessment sui requisiti necessari per poter rispettare le normative UE.