Tornano in pista Dioki e Industrie Generali, ma intanto sono passati altri mesi preziosi.
15 aprile 2011 21:12
Alla fine anche il Ministro Romani ha dovuto prendere atto che le trattative con il fondo svizzero Gita sono arrivate a un binario morto, dopo che le promesse di una capitalizzazione della newco Vinyls Group si sono infrante venerdì contro il mancato trasferimento di fondi per cento e rotti milioni di euro, una parte dei quali sarebbero serviti a pagare gli stipendi arretrati dei lavoratori restati in azienda a presidiare gli impianti fermi da un oltre un anno.
Non più possibili ulteriori proroghe. In una nota diffusa venerdì pomeriggio, il Ministero - pur difendendo la scelta di privilegiare la proposta Gita come quella "significativamente strategica per la tutela dell’unitarietà del polo industriale di Vinyls Italia e del ciclo integrato del cloro" - ritiene che non siano più possibili ulteriori proroghe. "Si rende, dunque, necessario attivare soluzioni alternative che garantiscano certezze sui tempi di chiusura della procedura, puntando sulla massima tutela occupazionale - si legge nella nota -. I commissari procederanno dunque, già dalle prossime ore, a sollecitare la presentazione, entro il 27 aprile, di integrazioni migliorative alle offerte già presentate nell’ambito del bando di gara".
Si esaminano altre offerte. In attesa di riesaminare le proposte - una del gruppo croato Dioki per il solo sito di Ravenna, l'altra della varesina Industrie Generali che al polo di Ravenna, come ha dichiarato a Polimerica il suo CEO Roberto Castiglioni, potrebbe aggiungere anche quello Porto Torres - il Ministero ha convocato a Roma i sindacati e gli enti locali per martedì 19 aprile. Scopo della riunione è "fare il punto della situazione e condividere i prossimi passi".
Le parole del Ministro. "In questi mesi abbiamo seguito con la massima attenzione l’evolversi di questa difficile e complicata vicenda - si difende il Ministro dello Sviluppo Economico - Ho visitato di persona il sito di Porto Torres e Porto Marghera; ho ascoltato e tenuto in grande considerazione le indicazioni e le preoccupazioni di sindacati e lavoratori, ho sollecitato tutti gli attori coinvolti per superare inerzie e difficoltà, con lo scopo di chiudere positivamente l’annosa vicenda". "Questo perché - aggiunge Romani - la tutela dei livelli occupazionali e del tessuto industriale resta una delle priorità del nostro governo, soprattutto in un comparto così strategico come quello chimico. E’ ora giusto e doveroso che i commissari di Vinyls Italia, nel pieno rispetto della procedura, predispongano nuove e rapide iniziative volte al superamento delle problematiche in campo”.
Il Ministro Romani aveva più volte rassicurato i lavoratori sul buon esito delle trattative e ora non è facile ammettere che bisogna ricominciare dall'inizio, dopo aver buttato via mesi preziosi e prosciugato ormai completamente le casse dell'azienda, gestita da tre commissari straordinari. “Bisogna agire con grande senso di responsabilità e con impegno condiviso da parte di tutti – ministero, istituzioni e forze politiche locali, commissari, parti sociali – per trovare la migliore soluzione possibile" conclude Romani. "Per quanto mi riguarda, voglio dire ai lavoratori di Vinyls che resto al loro fianco, e continuerò a fare tutto quanto in mio potere finché, così come già accaduto con tante altre aziende in crisi, non avremo risolto positivamente la loro vertenza”.
I commenti dei sindacati. Non mancano commenti a caldo da parte dei sindacati. Per Stefano Perazzini (Cisl): "Era da tempo che Gita non dava più garanzie di essere un soggetto affidabile; ora si agisca in fretta poiché i lavoratori sono senza stipendio da più di due mesi e per questo motivo, come già detto in precedenza, si ribadisce la richiesta all'attuale gestione commissariale di attivarsi per chiedere al Governo l'attivazione di una procedura eccezionale, che permetta di retribuire i lavoratori immediatamente". Più dura la CGIL, che per voce del segretario Vincenzo Scudiere ritiene la vicenda: "un caso emblematico che dimostra come non bisogna affrontare le crisi di interi settori come quello della chimica nazionale". E aggiunge: "E' apprezzabile che il ministro dichiari fin da subito l'esigenza di riavviare con i commissari la ricerca di nuove soluzioni. Questo però non assolve il governo dai ritardi e dalle contraddizioni che si sono manifestate sia nella vicenda Vinyls che in altre vertenze".
Preoccupazione sul futuro del complesso chimico viene espressa dal sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, che conferma la volontà di mantenere l'attuale destinazione urbanistica del sito industriale di Porto Marghera. "Faremo di tutto affinchè tutte le istituzioni si impegnino a salvaguardare i livelli occupazionali, coinvolgendo anche tutti i soggetti privati responsabili. Mi riferisco in particolare ad Eni che non potrà ritenersi estranea al determinarsi di questa situazione", ha dichiarato alle agenzie.
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