Il nuovo responsabile di Solvay Specialty Polymers, Augusto Di Donfrancesco, fa il punto sulla riorganizzazione del gruppo, che promuove Bollate alla guida delle specialità polimeriche.
10 giugno 2011 08:45
Il piano strategico Horizon, annunciato lo scorso anno da Solvay, ha portato presso la Solexis di Bollate uno dei due grandi poli del gruppo, quello che concerne le specialità polimeriche (l'altro si trova in Corea). Ha infatti sede alle porte di Milano il quartier generale della nuova Global Business Unit Solvay Specialty Polymers, che raggruppa quattro società del gruppo che nel complesso generano un giro d’affari di 1,1 milioni di euro con 2.500 addetti, 11 laboratori e 14 siti produttivi: Solvay Solexis, specializzata nei fluoropolimeri e fluidi fluorurati, Solvay Padanaplast (compounding di resine per tubi, cavi e applicazioni speciali), Solvay Advanced Polymers, attiva nei tecnopolimeri ad alte prestazioni, e SolVin PVDC, specializzata nella produzione di cloruro di polivinilidene. Alla guida della GBU è stato chiamato un manager italiano, Augusto Di Donfrancesco (nella foto), che abbiamo incontrato qualche settimana fa proprio a Bollate.
Raddoppiare il fatturato. L'obiettivo affidato dai vertici del gruppo a Solvay Specialty Polymers è ambizioso: “Nei prossimi cinque anni puntiamo a raddoppiare il nostro giro d’affari passando dagli attuali 1,1 miliardi a 2 miliardi di euro, investendo quasi un miliardo e destinando il 6 per cento del fatturato alla ricerca e sviluppo – spiega Di Donfrancesco -. Investimenti a livello globale che interesseranno soprattutto le economie asiatiche emergenti e i mercati che crescono a un tasso superiore a quello del PIL”.
Investimenti in Italia. Nel nostro paese sono presenti sia il principale centro ricerche della GBU (a Bollate lavorano circa 250 ricercatori) che il più grande stabilimento produttivo, quello di Spinetta Marengo, in provincia di Alessandria. Un terzo impianto si trova a Roccabianca, in provincia di Parma. Domandiamo a Di Donfrancesco se sono previsti in futuro investimenti anche in Italia. “Sono già in corso – risponde - A Spinetta Marengo abbiamo stanziato 20 milioni di euro per avviare entro la metà del prossimo anno un nuovo impianto destinato alla produzione di fluoroelastomeri destinati ai settori automotive e oil&gas, e sono in programma nuovi investimenti anche nei lubrificanti speciali. A Roccabianca, presso lo stabilimento Padanaplast, stiamo completando un ampliamento del 20 per cento della capacità produttiva di compound reticolabili per cavi ad alte prestazioni, con un investimento complessivo di 5 milioni di euro”.
Anche Rhodia nella GBU? Sulla possibile integrazione di Rhodia in Solvay Specialty Polymers, invece non si sbilancia: “Non è stata ancora presa una decisione. Oggi tutti i nostri sforzi sono tesi a completare l’acquisizione, ottenere le necessarie autorizzazioni e mettere a punto gli ultimi dettagli finanziari dell’operazione”.
L'intervista integrale ad Augusto Di Donfrancesco si può leggere sul fascicolo di Giugno di Plastix (edizioni Tecniche Nuove).
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