Joint-venture per un nuovo complesso chimico world-scale da 3 milioni di tonnellate annue.
25 luglio 2011 14:50
Le voci che si rincorrevano da qualche giorno hanno avuto oggi la conferma ufficiale: la statunitense Dow Chemical e il gruppo petrolchimico arabo Saudi Arabian Oil Company (Saudi Aramco) hanno approvato l' accordo di joint-venture 50-50 per realizzare e gestire in Arabia Saudita, presso Jubail Industrial City, un nuovo complesso chimico integrato. Il meorandum d'intesa tra le due società era stato siglato nel maggio del 2007
Una lunga gestazione. La nuova società, battezzata Sadara Chemical Company, giunge dopo quasi quattro anni di analisi, studi di fattibilità e FEED ( front-end engineering and design). Il nuovo polo sarà articolato in un cracker world-scale e 26 impianti petrolchimici con una capacità, tra intermedi chimici e materie plastiche, pari a 3 milioni di tonnellate annue, tra cui materie prime per poliuretani (isocianati, polioli di polietere), ossido e glicole di propilene, elastomeri, polietilene a bassa densità e lineare, eteri di glicole e ammine. Le tecnologie di processo saranno licenziate da Dow mentre la gestione operativa sarà affidata a Saudi Aramco, che fornirà anche le materie prime per il cracking. Dal punto di vista commerciale, l'accordo prevede che Sadara segua la vendita in un ambito locale di otto paesi mediorientali, mentre Dow distribuirà i prodotti della joint-venture nel resto nel mondo.
In funzione tra quattro anni. Nel complesso il progetto comporterà investimenti per 20 miliardi di dollari. I lavori di costruzione inizieranno immediatamente - affermano i due partner - e le prime unità produttive entreranno in funzione nella seconda metà del 2015, mentre per il completamento e l’avvio di tutte le linee bisognerà attendere fino al 2016. A regime, Sadara genererà ricavi annuali stimati in circa 10 miliardi di dollari creando migliaia di posti di lavoro tra diretti e indiretti, anche in virtù di investimenti esterni collegati al complesso principale.
Per il CEO di Dow, Andrew N. Liveris,l'operazione rappresenta un buon modello economico di partnership, “studiata per cogliere la crescita nei settori in rapido sviluppo dell’energia, dei trasporti e infrastrutture e dei beni di consumo attraverso la creazione di una rete produttiva in grado di fornire una gamma differenziata di prodotti con una posizione vantaggiosa per i costi”.
Khalid Al-Falih, presidente e CEO di Saudi Aramco, sottolinea l'importanza strategica del progetto per l'economia della regione: “Molti dei prodotti di Sadara saranno realizzati per la prima volta in Arabia Saudita. La joint-venture avrà un ruolo chiave nella diversificazione industriale ed economica dell’Arabia Saudita e, al tempo stesso, contribuirà alla creazione di migliaia di posti di lavoro qualificati. Consentirà inoltre un significativo sviluppo nel settore della trasformazione, supportando così l’ambizione dell’Arabia Saudita di essere un catalizzatore di investimenti produttivi a valle che apportino un valore significativo alle risorse petrolifere del Paese”.
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