Il bando entrerà in vigore il prossimo luglio. Tassati anche quelli di carta.
22 dicembre 2011 08:13
Nessuna distinzione tra plastiche e bioplastiche, compostabili o no: il consiglio comunale di Seattle, città di 600mila abitanti che diventano oltre 3 milioni considerando l'intera municipalità, ha deciso all'unanimità di mettere al bando gli shopper usa-e-getta in plastica a partire dal 1° luglio 2012 e di imporre una tassa di cinque centesimi di dollaro sui sacchetti di carta. Nel complesso sono una trentina le municipalità statunitensi che hanno introdotto bandi alla vendita di shopper in plastica, tra cui alcune grandi città come San Jose e San Francisco; altre metropoli come Los Angeles o Austin stanno valutando misure analoghe, scontrandosi con la decisa opposizione dei produttori di sacchetti.
Seattle, capoluogo della contea di King, aveva già provato tre anni fa a limitare la diffusione dei sacchetti di plastica imponendo una tassa di 20 centesimi, ma la decisione era stata respinta da un referendum popolare indetto l'anno seguente con l'appoggio dell'industria delle materie plastiche. Si stima che i residenti di Seattle utilizzino ogni anno 292 milioni di shopper in plastica e 68 milioni in carta, e solo il 13% dei sacchetti di polietilene venga riciclato.
Per le associazioni americane delle materie plastiche, i sacchetti sono una soluzione igienica, economica e riutilizzabile; invece di metterli al bando, ribattono, servirebbe un maggiore impegno nel recuperarli e riciclarli a fine vita.
Nei giorni scorsi, American Chemistry Council (ACC) e SPI, associazione dell'industria delle materie plastiche, hanno annunciato una nuova strategia per la difesa dei sacchetti e la promozione del riciclo di tutti i film in materiale plastico. Il gruppo che riunisce i produttori di sacchetti, Progressive Bag Affiliates (PBA), il primo gennaio 2012 passerà da ACC a SPI cambiando nome in American Progressive Bag Alliance (APBA). L'obiettivo è creare una maggiore sinergia con il gruppo Flexible Film and Bag Division operante in SPI anche sotto l'aspetto ambientale. Al contempo, sotto l'ombrello della ACC nascerà il nuovo gruppo Flexible Film Recycling Group composto da fornitori di resine, trasformatori e aziende o organizzazione che a vario titolo utilizzano o recuperano imballaggi flessibili, compresa APBA.
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