Raccolta differenziata e riciclo di rifiuti plastici incontrano i cittadini nell'ambito della campagna Savetheplastics lanciata dal Consorzio Carpi.
29 ottobre 2012 06:55
I rifiuti sono la risorsa del nostro futuro: non devono più essere considerati come un problema, ma come un’opportunità economica e sociale per i cittadini e per lo sviluppo del Paese. E' quanto emerso durante il convegno “Rifiuti risorsa del futuro: nuove soluzioni del riciclo”, tenutosi a Tarquinia lo scorso 19 ottobre; incontro organizzato dal Consorzio Pellicano - attivo nell’ambito dei servizi e sistemi per la raccolta differenziata - e da Carpi - Consorzio Autonomo Riciclo Plastica Italia, che opera nell’ambito della raccolta, del riciclo e della produzione di materie plastiche provenienti da superficie privata, in collaborazione con il Comune di Tarquinia.
L'evento ha segnato l'avvio della campagna di promozione e comunicazione nazionale “Savetheplastics”, promossa dal Consorzio Carpi per far conoscere il percorso di gestione dei rifiuti in plastica.
Secondo i promotori dell'iniziativa, nonostante concetti quali riciclo, tutela ambientale, raccolta differenziata facciano ormai parte della conoscenza comune, il riciclo dei rifiuti sembra fermarsi, per il comune cittadino, al semplice rispetto delle indicazioni in materia di raccolta differenziata. In realtà, la gestione dei rifiuti non termina con la raccolta differenziata, ma segue strade e flussi tanto complessi quanto vantaggiosi e favorevoli per la crescita di una nuova economia e di numerosi posti di lavoro.
"La gestione dei rifiuti realizzata secondo il sistema italiano ha infatti costi sempre più alti, con risultati tra i più bassi a livello europeo - afferma Carpi - Attualmente, nonostante i rifiuti vengano descritti come un’importante risorsa sia da parte dei media nazionali sia dai massimi rappresentanti istituzionali del settore, la gestione di quelli urbani rappresenta ancora una voce di costo per le famiglie italiane".
Nel corso del convegno, si è illustrata la complessità della gestione rifiuti, presentando modelli alternativi di recupero dei rifiuti, con la partecipazione attiva dei cittadini, per rendere questo processo una voce di ricavo. Le opzioni vanno dalla graduale liberalizzazione del sistema imballaggi in plastica al riutilizzo dei materiali materiali esausti o rifiuti, anche nell'ambito di processi tecnologici.
Al convegno, il Direttore Generale del Consorzio Carpi, Alfeo Mozzato, ha sottolineato nel suo intervento: “Quando si parla di rifiuti, siamo abitualmente portati a pensare a quelli prodotti nelle abitazioni e ai problemi di smaltimento e ambientali legati a essi, mentre ignoriamo quelli speciali e i processi che stanno dietro al loro trattamento, nonostante questi rappresentino la maggioranza. Questo per vari motivi: perché non attinenti alla nostra vita quotidiana, perché non rappresentano spesso oggetto di approfondimento o di discussione da parte dell’opinione pubblica e dei media, al contrario di quelli urbani e, probabilmente, anche per il diverso trattamento che la legge riserva alle due categorie di rifiuti.”
Secondo Mozzato, infatti, mentre la raccolta e il trattamento dei rifiuti urbani avviene sul territorio in cui vengono prodotti, e toccano direttamente il cittadino attraverso tariffe (Tia) o tasse (Tarsu), i rifiuti speciali vengono gestiti da operatori del libero mercato e valorizzati secondo il loro valore effettivo, per poi essere riciclati per la produzione di altri manufatti. In questo caso, le aziende possono scegliere di rivolgersi per lo smaltimento all’operatore che meglio risponde alle loro esigenze, anche dal punto di vista economico. "Stando così le cose - ha affermato Mozzato-, perché se i rifiuti speciali non sono un problema ma una risorsa, non lo possono diventare anche i rifiuti urbani?".
“L’Italia soffre, oltre che dell’incertezza normativa, anche di una politica nazionale poco attenta che sommata all'attuale situazione di crisi economica, rende spesso particolarmente difficile per le amministrazioni comunali garantire anche i servizi minimi ai cittadini - ha aggiunto l’On. Angelo Alessandri, intervenuto all'incontro -. In tale quadro, benché indispensabile, la raccolta differenziata dei rifiuti è diventata uno dei servizi sempre meno economicamente sostenibile per i comuni, con il rischio che il costo sempre crescente del servizio induca le amministrazioni alla riduzione del servizio stesso, con gli immaginabili effetti negativi sull'ambiente.”
Una proposta per coinvolgere più attivamente e direttamente i cittadini nella raccolta dei rifiuti, è stata suggerita dal Prof. Ugo Bardi, docente di Chimica presso l’Università di Firenze e testimonial scientifico del Consorzio: “Il cittadino che raccoglie e separa dovrebbe essere pagato per il lavoro che fa. Non è necessario che il rifiuto venga pagato più del suo valore di mercato, l'importante è il concetto alla base, ovvero che chi raccoglie e separa i rifiuti venga pagato per il lavoro che svolge. Data la situazione economica di molte categorie, anche poco può fare la differenza per chi si trova in seria difficoltà". "Purtroppo - ha concluso Bardi -, in Italia abbiamo ancora strutture pesanti e fortemente burocratizzate, legislativa rigida e complessa, mancanza di libera concorrenza, tecnologie costose e poco efficienti, filiere lunghe o anche lunghissime. In poche parole sembra che ci stiamo organizzando apposta per rendere lo smaltimento dei rifiuti quanto di più costoso e inefficiente ci possa essere".
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