AssoEcoPlast chiede un tavolo tecnico al ministero e attacca i produttori di plastiche compostabili: "Siamo noi che dovremmo chiedere i danni".
14 dicembre 2012 08:06
Dopo la conversione in legge del Decreto Sviluppo, che sposta a data da definire (condizionata dall'emanazione di un nuovo decreto) l'avvio delle sanzioni alla commercializzazione dei sacchetti per la spesa usa e getta in plastica non biodegradabile e compostabile (che resta vietata), AssoEcoPlast - l'associazione dei produttori di additivi oxo e similari che promuovono la biodegradazione dei polimeri -, chiede l'istituzione di un tavolo tecnico presso il Ministero dello Sviluppo Economico con la partecipazione di tutte le parti sociali.
Secondo Claudio Maestrini, Presidente dell'associazione: “AssoEcoPlast si è spesa affinché non venissero anticipate le sanzioni al 31 dicembre 2012: il Governo non può non ascoltarci e magari convocare soltanto i produttori di plastica compostabile”.
"E' strano che il mondo della plastica compostabile prima si sia espresso a favore dell’anticipo delle sanzioni e, ora che il Parlamento ha ancora una volta tutelato la filiera della plastica riciclabile e biodegradabile, chieda i danni a coloro che non vogliono più comprare il loro prodotto dopo la posticipazione delle sanzioni - rincara la dose Maestrini, riferendosi alla nota diffusa da Assobioplastiche nei giorni scorsi -. Dovremmo essere noi a chiedere i danni ai produttori di plastica compostabile!”. “Senza contare - aggiunge il presidente di AssoEcoPlast – che la Commissione Europea ha parlato chiaro nella sua seconda lettera di messa in mora al Governo italiano. La legge voluta dall’esecutivo che porterebbe ad un monopolio a favore della plastica compostabile è contraria al diritto comunitario; la discussione sembra del tutto surreale se si considera che stiamo parlando di una legge che deve essere totalmente cambiata se non si vuole che i cittadini italiani siano costretti a pagare delle multe alla Comunità Europea”.
“AssoEcoPlast ha inviato richiesta di consultazione al Ministero dello Sviluppo Economico, richiesta peraltro prevista dalla normativa nazionale sull’Analisi d’Impatto della Regolazione obbligatoria per valutare i costi ed i benefici per i destinatari - conclude Maestrini -. Non staremo certo a guardare mentre la lobby della plastica compostabile pensa di scrivere da sola il Decreto Ministeriale”.
Assobioplastiche ribadisce la sua posizione: il divieto è comunque in vigore e l'associazione continuerà a vigilare sulle comunicazioni inviate a trasformatori e distributori, riservandosi di procedere, nei termini previsti dalla legge vigente, alla richiesta dei danni qualora i propri associati dovessero subire cancellazioni di ordini a causa di tali comunicazioni.
Nessuna comunicazione ufficiale da parte di Federazione Gomma Plastica, associazione dei trasformatori di materie plastiche e gomma, da sempre contraria all'imposizione del bando agli shopper. In occasione dell'approvazione in Senato del comma che posticipa l'entrata in vigore delle sanzioni, qualche giorno fa la Federazione aveva espresso soddisfazione per l'emendamento presentato dal Senatore Amoruso che: "sancisce un principio di alta valenza politica: solo pochi mesi fa, infatti, dopo una lunga contrattazione con tutte le parti in causa, il Governo aveva fissato al 31 dicembre 2013 l'entrata in vigore delle sanzioni, salvo poi ricredersi e provare ad introdurle immediatamente con un decreto urgente che non dava all'industria il tempo materiale di adeguarsi".
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