Il precursore 3-HP ottenuto nell'ambito del progetto di ricerca congiunto tra BASF, Cargill e Novozymes.
4 luglio 2013 04:40
L'accordo per mettere insieme competenze e risorse R&D era stato siglato da BASF, Cargill e Novozymes lo scorso agosto: a distanza di quasi un anno, i tre partner hanno annunciato la sintesi in un impianto pilota di un possibile precursore dell'acido acrilico, l'acido 3-idrossipropionico (3-HP), partendo da materie prime rinnovabili.
Il processo prevede la fermentazione di zuccheri attraverso microorganismi geneticamente modificati. Nell'ambito della ricerca, sono state anche messe a punto diverse tecnologie per la trasformazione, mediante deidratazione, dell'acido 3-idrossipropionico in acido acrilico, per ora a livello di laboratorio.
"C'è ancora molto lavoro da fare prima che il processo di produzione sia commercialmente pronto - commenta Teressa Szelest, Senior Vice President Global Hygiene Business in BASF -, ma questo è un significativo passo avanti e siamo fiduciosi di scalare il processo nel corso del 2014".
L'acido acrilico è utilizzato nei materiali superassorbenti per pannolini e altri articoli per l'igiene personale, oltre che nella produzione di adesivi, coating e vernici. BASF è il principale produttore mondiale di questo intermedio, fino a oggi ottenuto dall'ossidazione di propilene.
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