Lo scenario economico non è dei più favorevoli per il gruppo chimico tedesco.
26 luglio 2013 05:26
Un clima economico volatile, con l'Europa in contrazione, la Cina che non corre più come un tempo e gli Stati Uniti in crescita moderata. In questo scenario complesso, BASF ha chiuso il secondo trimestre dell'anno con vendite per 18,4 miliardi di euro, il 2,9% in più rispetto allo stesso periodo 2012, grazie a volumi in aumento in tutti i segmenti (+5%), a fronte di un Ebit in flessione del 5%, a 1,8 miliardi, e utili netti per 1,16 miliardi, il 4,2% in meno rispetto al secondo trimestre dell'anno scorso.
I risultati nei primi sei mesi dell'anno restano positivi per quanto concerne il giro d'affari, salito del 4% a 38,1 miliardi, mentre l'utile netto evidenzia una flessione del 10,6% a 2,9 miliardi.
Tra aprile e giugno, le attività Chemicals hanno visto diminuire il fatturato del 4% a 4,18 miliardi, con volumi in lieve crescita e prezzi in declino a seguito dei più bassi costi delle materie prime. La contrazione dei margini di caprolattame e polimmidi ha portato ad una contrazione di 106 milioni dei margini operativi (Ebit) prima delle poste straordinarie, attestatisi a 495 milioni di euro.
Il segmento Performance Products ha chiuso il secondo trimestre con vendite in flessione dell'1,2%, a poco più di 4 miliardi di euro, a causa degli effetti di cambio e - anche in questo caso - della riduzione dei prezzi medi, in parte seguendo la contrazione dei costi delle materie prime. Il gruppo tedesco sta proseguendo nella ristrutturazione di queste attività, in particolare additivi e pigmenti per materie plastiche, secondo il piano annunciato lo scorso aprile, che prevede il taglio di 500 posti di lavoro, 350 dei quali in Svizzera. Misure varate per adattare la struttura del gruppo, cresciuta dopo l'acquisizione di Ciba, ai mutati scenari di mercato.
Positivo, invece, l'andamento nel secondo trimestre delle vendite nei segmenti oli&gas (+10,5%), agricoltura (+17,7%) e materiali funzionali (+2,1%).
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