Il sistema di tracciamento elettronico è inizialmente limitato ai soli gestori di rifiuti pericolosi.
2 settembre 2013 05:06
Il Ministero dell'Ambiente ha confermato che il sistema di tracciamento elettronico dei rifiuti partirà, come previsto, il 1 ottobre 2013, pur limitato ai soli e gestori di rifiuti pericolosi, quindi con l'esclusione dei produttori degli stessi. Si tratta di 17mila operatori, contro i 70mila inizialmente previsti.
Rientrano in questa categoria enti o imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione; sono inclusi anche i cosiddetti "nuovi produttori", tipologia che include chiunque esegua operazioni di pretrattamento, di miscelazione o altre operazioni che modifichino la natura o la composizione dei rifiuti.
Per i produttori "iniziali" di rifiuti pericolosi, il sistema diventerà invece operativo il 3 marzo 2014: ciò dovrebbe consentire di introdurre ulteriori semplificazioni, con la possibilità di una proroga di sei mesi se, al momento dell'entrata in vigore, queste semplificazioni non saranno operative. Una decisione che ha sollevato, da più parti, ulteriori dubbi sull'efficacia del sistema di tracciamento elettronico, dato che la filiera a monte e a valle continuerà ad usare registri tradizionali.
Gli enti e le imprese intermediarie di rifiuti non pericolosi saranno assoggettati, per ora, al sistema dei registri cartacei, demandando ad un decreto ministeriale da adottarsi entro il 3 marzo 2014 la individuazione di ulteriori categorie tenute ad aderire.
Inoltre, per la sola Campania, la tracciatura sarà estesa ai rifiuti urbani: "si tratta in assoluto la prima iniziativa del genere a livello nazionale", ha affermato il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando.
In sede di prima applicazione della disciplina - affermano al Ministero dell'Ambiente - è prevista una moratoria dell’applicazione delle sanzioni per le violazioni meramente formali. E' stato anche deciso che l’abbassamento dei contributi da parte degli utenti sia direttamente correlato alla riduzione dei costi conseguita dalla società concessionaria.
La nuova versione del Sistri, dopo le polemiche dei mesi scorsi, è stato rivisto e semplificato con l'obiettivo di evitare una paralisi dell'intero ciclo di gestione dei rifiuti. “L’obiettivo del provvedimento – ha dichiarato Orlando - è una significativa semplificazione del sistema che partirà con alcune incisive modifiche alla disciplina di regolamento, in una prospettiva di riduzione progressiva dei costi per gli utenti, senza intaccare il necessario meccanismo di controllo”.
Il ministro ha convocato per domani, 3 settembre, un Tavolo di consultazione con tutte le organizzazioni interessate dal Sistri per illustrare le recenti innovazioni normative.
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