Chimica e Oil&gas fanno balzare l’Ebit del 12%. Vendite sui livelli del 2013. Bene tecnopolimeri e TPU, giù PU ed EPS.
24 luglio 2014 06:19
BASF archivia il secondo trimestre dell’anno con un lieve incremento delle vendite (+1%), a 18,5 miliardi di euro, ma con un margine operativo netto (Ebit) di 2,1 miliardi, in progressione del 12% sullo stesso periodo dello scorso anno, grazie al buon andamento di chimica e Oil & Gas, in parte mitigato dalla flessione dei margini nei prodotti per agricoltura. Gli effetti sul cambio, per il rafforzamente dell’euro, hanno impattato negativamente sui conti del gruppo per 200 milioni di euro.
Il segmento Chemicals ha visto crescere le vendite del 3% rispetto al secondo trimestre 2013, con un andamento positivo in tutti i segmenti e un forte incremento nelle attività petrolchimiche in Nord America. l’Ebit prima delle poste straordinarie è cresciuto di 75 milioni rispetto al 2013, raggiungendo 570 milioni di euro.
Nel raggruppamento Functional Materials & Solutions - che comprende anche tecnopolimeri, poliuretani e coating - le vendite si sono fermate sui livelli 2013, a 4,5 miliardi di euro (con i volumi cresciuti del 6%), mentre l’Ebit è salito del 63% a 356 milioni di euro. Vendite sul livello dello scorso anno anche per la divisione Performance Materials, che registra però un incremento delle vendite di tecnopolimeri, TPU e i prodotti elastomerici Cellasto, grazie alla ripresa della domanda nel settore automotive. In declino, invece, le vendite di sistemi poliuretanici e polistirene espanso. I prezzi sono rimasti stabili nel trimestre. L’Ebit di Performance Materials è cresciuto del 24% a 351 milioni di euro.
Parlando dei nuovi progetti di investimento, il CEO di BASF Kurt Bock ha annunciato il raddoppio delle capacità di MDI nell’impianto di Caojing, in Cina, che raggiungeranno 480.000 t/a nel 2017. In merito al progetto di realizzare nella Costa del golfo USA un impianto world-scale per la produzione di propilene da metano, annunciato l’ano scorso, BocK non ha fornito dettagli, limitandosi ad affermare che è ancora in fase di planning data la complessità del progetto, anche se ritiene sia un buon investimento per il gruppo.
BASF sta proseguendo nella ristrutturazione della divisione Performance Products, con la cancellazione di duemila posti di lavoro entro il 2017; misure che dovrebbero portare ad un incremento dei margini operativi per circa 500 milioni di euro l’anno a partire dal 2017, a fronte di oneri per 250-300 milioni.
A livello di gruppo, nel primo semestre le vendite hanno toccato 37.967 milioni di euro, con un Ebit a 4.268 milioni.
Per quanto concerne l’outlook 2014, il gruppo chimico tedesco ha rivisto al ribasso le previsioni sulla crescita economica a livello globale, stimando un aumento del PIL mondiale del 2,5% (contro il 2,8% previsto sei mesi fa), una crescita della produzione industriale del 3,7% e di quella chimica del 4,4%. Nel 2014 le vendite della società dovrebbero diminuire leggermente a causa degli effetti valutari e di alcuni disinvestimenti nello stoccaggio e vendita di gas. L’Ebit, invece, dovrebbe crescere in misura rilevante, anche in virtù della cessione della quota nella joint-venture Styrolution. L'operazione, in attesa di ricevere il via libera dalle autorità antitrust, sarà completata entro la fine dell'anno. Per la quota BASF in Styrolution, Ineos pagherà 1,1 miliardi di euro.
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