Il declino dei prezzi di petrolio e gas hanno impattato sul fatturato, mentre i volumi sono cresciuti nell’anno di quattro punti.
27 febbraio 2015 08:05
L’anno scorso, il gruppo chimico tedesco BASF ha realizzato vendite per 74,3 miliardi di euro, solo mezzo punto percentuale in più rispetto all’esercizio precedente. Un risultato condizionato dai prezzi medi, scesi del 3% soprattutto a causa del declino delle quotazioni di gas e petrolio. Hanno pesato negativamente anche gli effetti valutari, negativi per quasi tutte le divisioni, mentre i volumi hanno messo a segno un incremento medio del 4%.
Sono andati meglio i margini: quello operativo netto (Ebit), prima delle poste straordinarie, è aumentato del 4% a 7,4 miliardi di euro, grazie soprattutto alla chimica, mentre l’utile netto è aumentato da 4,8 a 5,2 miliardi. L’utile per azione è cresciuto del 7,5%, passando da 5,22 a 5,61, tanto che il dividendo proposto all’Assemblea sarà superiore a quello del 2013: 2,8 contro 2,7 euro per azione.
“Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo per il 2014 - ha commentato il CEO di BASF, Kurt Bock -. Abbiamo accresciuto i margini nonostante il deludente scenario europeo e migliorato la profittabilità. Abbiamo i costi sotto controllo. Tutto ciò è un brillante risultato conseguito dal team BASF”.
Lo scenario 2015 presenta elementi di incertezza, ha sottolineato Bock (nella foto): i prezzi di petrolio e materie prime sono ancora volatili, così come le valute; inoltre, la crescita dei mercati emergenti appare meno marcata e l’economia globale sconta gli effetti dei conflitti geopolitici. In queste difficili condizioni, BASF punta in ogni caso su una leggera crescita delle vendite, con margini operativi netti in linea con quelli del 2014, pur con un'attesa di aumenti nelle attività Performance Products, Functional Materials & Solutions e Agricultural Solutions.
La fiducia nel futuro deriva anche dalle misure intraprese negli anni scorsi: “Attraverso il più grande programma di investimenti degli ultimi decenni stiamo gettando le basi per la crescita futura - ha spiegato Bock -. Abbiamo potenziato la capacità produttiva, stiamo investendo nei mercati emergenti, nello sfruttamento dello gas-shale negli Stati Uniti nella competitività dei nostri siti europei. Nuovi impianti inizieranno ad operare nel 2015, unità che resteranno in produzione per i prossimi 10, 20 o 30 anni”. Il CEO di BASF ha citato come esempi gli impianti per materie prime poliuretaniche a Ludwigshafen (TDI) e Chongqing, Cina (MDI), nonché le nuove linee per acido acrilico e polimeri superassorbenti a Camaçari, in Brasile.
In relazione al completamento di importanti progetti, la società investirà quest’anno minori risorse in conto capitale rispetto al passato.
Per quanto concerne i risultati delle singole attività, la divisione Chemicals ha chiuso l’anno con vendite per 17 miliardi di euro, in linea con l’esercizio precedente. Performance Products ha realizzato vendite per 15,4 miliardi (-1%), con il segno meno determinato dagli effetti valutari a fronte di un aumento dei volumi; l’Ebit prima degli oneri straordinari è cresciuto di 90 milioni a 1,5 miliardi di euro grazie alla riduzione dei costi e miglioramenti di produttività.
Le attività Functional Materials & Solutions hanno messo a segno una crescita delle vendite del 3% a 17,7 miliardi di euro, grazie ad un aumento dei volumi di vendita trainati dalla domanda del settore automotive. L’Ebit è cresciuto in questo caso di 127 milioni a 1,2 miliardi.
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