Primo appuntamento a Roma l’11 novembre. Ma i nodi da sciogliere sono più d’uno.
23 ottobre 2015 06:42
E’ stato fissato per l’11 novembre a Roma, presso la sede di Confindustria, il primo incontro a delegazioni allargate tra Federazione Gomma Plastica e Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro Gomma Plastica, in scadenza il prossimo 31 dicembre, che interessa oltre 140.000 i lavoratori occupati in più di 5.500 imprese.
Completati i preliminari (il CCNL, come tutti i riti, ha le sue formule) il confronto partirà dalla piattaforma unitaria presentata dai sindacati alla delegazione datoriale, che presenta molti punti in contrasto con le aspettative degli industriali. Improbabile, quindi, che l’accordo si trovi nello spazio di una notte, come è avvenuto nei giorni scorsi per il CCNL dei chimici, anche se le parti si augurano non debbano servire i 13 mesi di confronto-scontro richiesti dall’ultimo rinnovo.
La piattaforma sindacale indica un aumento salariale medio di 105 euro in tre anni, un progetto di solidarietà generazionale che favorisca il pensionamento dei lavoratori più anziani a fronte dell’assunzione di giovani ad orario ridotto, nonché progetti e percorsi di alternanza studio-lavoro.
I sindacati chiedono anche agli industriali di rinunciare ad alcuni elementi del Jobs Act in tema di procedure per il licenziamento collettivo: l’obiettivo è ottenere l’estensione, a tutti i nuovi assunti, delle disposizioni previste agli art. 4, 5 e 24 della legge 223/1991, oltre alla richiesta di due giorni in più di permesso retribuito nel congedo per paternità e permessi ulteriori per patologie oncologiche.
Non mancano richiami al welfare contrattuale: alle aziende viene chiesto di contribuire al Fondo di previdenza complementare (“Fondogommaplastica”) indipendentemente dalla partecipazione del lavoratore. E per il Fondo sanitario integrativo (“FAG&P”) - che entrerà in vigore il 1° gennaio 2016 – le aziende dovrebbero farsi carico, per un anno, del contributo per l’iscrizione dei lavoratori, in modo tale da incentivare l’adesione.
Federazione Gomma Plastica preferisce non commentare i contenuti della piattaforma prima di aver incontrato i sindacati, ma i punti di disaccordo trapelano da via San Vittore, a cominciare dalla richiesta salariale. Gli industriali vogliono mettere in conto i 60-65 euro pagati in più ai lavoratori negli ultimi tre anni per lo scostamento tra l’inflazione stimata in fase di rinnovo e quella reale, basata sui dati istat.
In questo senso, potrebbe tornare utile la verifica annuale del divario tra inflazione stimata e calcolata, introdotta nel recente rinnovo del contratto dei chimici, onde evitare che, nei tre anni intercorrenti tra due rinnovi, si accumuli un differenziale sostanzioso, a favore di una o dell’altra parte.
Non sarà facile trovare un’intesa in merito alle modifiche richieste dai sindacati al Jobs Act, in particolare per quanto concerne l’introduzione dei contratti a tutele crescente e le norme sui licenziamenti. Non di meno, la riduzione dell’orario di lavoro è un tema che piace poco agli industriali, impegnati ad innalzare la produttività per poter competere a livello internazionale.
Si tratta di divergenze sostanziali, che richiederanno tempo per essere appianate, nonostante le parti concordino almeno su un punto: le trattative dovranno chiudersi in tempi ragionevoli, per non entrare in una sorta di limbo contrattuale che non giova a nessuno.
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