26 febbraio 2016 07:42
Il gruppo chimico tedesco BASF ha chiuso l’esercizio 2015 con vendite e margini in flessione rispetto all’anno precedente; risultati fortemente condizionati sia dalla volatilità dei prezzi di petrolio, gas e materie prime, sia da un rallentamento dell’economia a livello globale.
VENDITE E UTILI. Le vendite, nel corso dell’anno, sono scese del 5% a 70,4 miliardi di euro (sul terzo trimestre ha pesato l’asset swap sul gas con Gazprom), mentre l’EBIT prima delle poste straordinarie ha accusato una flessione dell’8% a 6,7 miliardi e i profitti sono calati da 5,2 a 4 miliardi, con gli utili per azione crollati del 23% a 4,34 euro (5 euro, -8%, il dato rettificato).
DECLINO DEI PREZZI. Ad impattare sul fatturato del gruppo tedesco sono stati soprattutto i prezzi, scesi in media del 9%, a fronte di un aumento dei volumi (+3%), soprattutto nel segmento oil&gas, mentre sono rimasti stabili nella chimica. Gli effetti valutari sono stati positivi (+6%), ma sul giro daffari ha pesato (-5%) l’asset swap con Gazprom, completato a settembre, che ha avuto un impatto negativo sulle vendite.
SETTORI. Le attività chimiche hanno registrato nell’anno vendite in calo del 14% a 14,7 miliardi di euro, con un EBIT sceso di 221 milioni. Il segmento Performance Products ha chiuso il 2015 con un lieve incremento delle vendite (+1%) a 15,6 miliardi di euro, grazie agli effetti valutari, mentre l’EBIT prima delle poste straordinarie, pari a 1,4 miliardi di euro, ha accusato una flessione di 89 milioni a causa dei maggiori costi fissi.
Infine, l’area Functional Materials & Solutions, ha visto salire le vendite del 5% a 18,5 miliardi di euro, con prezzi in leggera flessione, volumi stabili e effetti valutari positivi. I margini netti sono aumentati di 452 milioni ad un totale di 1,6 miliardi di euro grazie all’apporto positivo delle divisioni Performance Materials e Construction Chemicals.
OUTLOOK. Per l’anno in corso, il gruppo tedesco prevede una crescita dell’economia mondiale del 2,3%, della produzione chimica del 3,4% e un prezzo del greggio a 40 dollari al barile. In queste condizioni, il CEO di BASF, Kurt Bock, si aspetta un anno ancora caratterizzato da incertezza e volatilità dei prezzi, con una crescita a livello globale in linea con quella del 2015. La produzione chimica dovrebbe invece crescere a un ritmo leggermente più lento rispetto all’anno scorso.
Per BASF il 2016 dovrebbe caratterizzarsi anche per una riduzione delle vendite, dovuta alla dismissione delle attività nel trading e stoccaggio di gas. In questi scenario complesso e sfidante, l’Ebit prima delle poste straordinarie dovrebbe contrarsi leggermente.
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