13 dicembre 2016 08:15
Negri Bossi ha scelto la vetrina del K2016, che quest’anno coincideva con il settantesimo anniversario dalla nascita, per lanciare sul mercato la nuova gamma di presse elettriche ELE, frutto di due anni di lavoro, disponibili a gennaio in sette modelli con forze di chiusura da 50 a 350 tonnellate e, nella seconda parte del 2017, anche nelle taglie fino a 450 ton. La gamma completa si comporrà di undici versioni con forza di chiusura fino a 650 tonnellate, anche con allestimenti “speciali” come lo stampaggio multicomponente.
NUOVA ELETTRICA. In fiera era esposta una pressa con forza di chiusura da 180 tonnellate attrezzata con un robot della consociata Sytrama per lo stampaggio con etichettatura nello stampo (IML), operazione eseguita con un tempo di ciclo sotto i tre secondi.
Particolarità della famiglia ELE è il nuovo gruppo chiusura Smart Flex 2 con un’inedita doppia ginocchiera a 5 punti progettata in modo specifico per l’azionamento elettrico, così da ottimizzare reattività e dinamicità. In effetti, l’intera macchina è stata progettata ex-novo per l’azioneamento full-electric e non derivata da serie oleodinamiche esistenti, successivamente elettrificate. L’unità di controllo Tactum, con schermo multi-touch, consente di utilizzare gesture per scorrere lo schermo o ingrandire le finestre.
L’obiettivo è di penetrare con queste nuove macchine in settori tecnici come il packaging e il medicale. A questo scopo sono state implementate migliorie come la lubrificazione automatica e guide lineari con cuscinetto autolubrificante per garantire la massima pulizia dell’area stampo.
CONCEPT X. Tra le novità presentate in fiera anche il nuovo Concetto X, gruppo di chiusura per macchine di grande tonnellaggio che combina i vantaggi della ginocchiera con i benefici della chiusura a due piani in termini di compattezza e linearità.
La ginocchiera, infatti, si apre verso l’alto e verso il basso per ridurre gli ingombri a terra senza pregiudicare le corse di apertura e la velocità di movimento.
La prima delle due unità dimostrative presentate a Düsseldorf aveva una forza di chiusura di 800-850 tonnellate, equivalente però a una 1.100 ton convenzionale in termini prestazionali, ma con l’ingombro a terra di una 650 ton; il secondo gruppo X, da 700-750 tonnellate, montato su una macchina, potrebbe eseguire il lavoro di una 800 tonnellate, con ingombro paragonabile ad una pressa da 500 tonnellate. Entrambe le taglie erano esposte al K2016 in versione a doppio pistone idraulico e doppio motore elettrico.
Ancora in fase di sviluppo, il nuovo Concetto X sarà implementato nelle nuove generazioni di presse oleodinamiche, elettriche ed ibride che usciranno dagli stabilimenti milanesi nei prossimi anni, con qualche anticipazione tecnologica forse già a fine 2017. “Lo studio è iniziato due anni fa - spiega Tiziano Caprara, direttore commerciale di Negri Bossi -. Sono stati realizzati alcuni prototipi per condurre test utili a validare e consolidare il progetto con forze di chiusura fino a 1000 tonnellate, che serviranno a disegnare intorno al gruppo di chiusura le future gamme di presse”. Ulteriori novità implementate sul Concept esposto in Fiera erano il gruppo iniezione con sistema di riscaldamento per induzione, attualmente in fase di sviluppo, che promette forti risparmi energetici.
ARRIVA LA JANUS ST. Serie ELE e Concept X non erano le sole novità presentate in Fiera. All’inizio di quest’anno la piattaforma ST (Servo Touch) - che combina l’azionamento servoidraulico con il nuovo controllo Tactus - è stata applicata alle gamme EOS e Canbio con forza di chiusura da 70 a 500 tonnellate, migliorando le prestazioni e riducendo al contempo i consumi energetici. Il controllo Tactus è ora montato anche sulla serie Janus nei nuovi modelli contraddistinti dalla sigla ST.
Il costruttore milanese esponeva in fiera anche gli ultimi sviluppi nei controlli e sistemi di monitoraggio, tra cui la versione Amico 4.0 per il controllo e diagnosi in remoto e una anticipazione della prossima generazione di controlli Motus, che implementeranno nuove gesture avanzate per smartphone, al fine di rendere ancora più intuitiva la navigazione tra le diverse funzioni, anche da mobile.
FATTURATO IN CRESCITA. Nell’incontro con la stampa, il CEO di Negri Bossi Craig Ward ha ricordato che la società, da quando è stata acquisita dalla statunitense Kingsbury due anni e mezzo fa, ha registrato un crescita media del 24% annuo, aumentando le proprie quote di mercato.
L’anno scorso il giro d’affari consolidato ha toccato 108 milioni di euro, contro i 56 milioni degli esercizi precedenti, prima del passaggio al gruppo americano, e nel primo semestre di quest’anno la società ha messo a segno un’ulteriore crescita del 7%.
“Il mercato italiano, che vale circa un quarto del totale, è andato bene l’anno scorso e anche nel 2016 è stato soddisfacente per quanto concerne il settore automotive, anche se ci aspettavamo qualcosa di più dagli incentivi messi in campo dal Governo, quali la Nuova Sabatini e il superammortamento - nota il direttore commerciale di Negri Bossi -. Probabilmente, chi doveva acquistare presse lo ha fatto comunque perché non poteva più aspettare e chi non ha risorse da investire non viene aiutato da questi provvedimenti”. Tre quarti delle vendite proviene però dall’estero, dove il processo di espansione ha beneficiato del potenziamento delle attività produttive in India e dall’apertura di una nuova filiale in Messico, che si affianca a quelle già operanti negli Stati Uniti e in Canada.
Sul fronte del catalogo, Tiziano Caprara ha anticipato che a partire dal prossimo anno sarà rivista l’attuale articolazione delle diverse serie, che porterà ad una semplificazione del portafoglio. Positivo anche il contributo delle grandi presse Bi-Power, assemblate negli stabilimenti Sacmi di Imola, che oggi valgono circa il 28% del fatturato. “Questa gamma continua ad incontrare l’apprezzamento del mercato, pur di nicchia, e ci ha permesso di entrare in mercati difficili da aggredire come quello tedesco, soprattutto in ambito automotive - commenta Caprara -. È ora in consegna in Spagna una Bi-Power da 4.200 tonnellate per la produzione di grandi contenitori”.
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