27 febbraio 2018 16:50
La Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha votato il 27 febbraio gli accordi provvisori, risultanti dai negoziati interistituzionali, sulle direttive che modificano l’attuale ordinamento in tema di rifiuti: 2008/98/CE relativa ai rifiuti; 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio; 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso, 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche; 1999/31/CE relativa alle discariche dei rifiuti.
Sono stati approvati i nuovi target di riciclo per i rifiuti urbani, pari al 55% entro il 2025, percentuale che sale al 60% entro il 2030 e al 65% non oltre il 2035, con un limite al conferimento in discarica pari al 10% da raggiungere entro il 2035 e divieto di interrare rifiuti suscettibili di riciclo già a partire dal 2030.
Per quanto concerne i rifiuti da imballaggio, la Commissione Ambiente ha confermato il limite minimo di riciclo del 65% entro il 2025 per poi toccare il 70% entro il 2030, con obiettivi diversificati per i singoli materiali: carta e cartone, plastiche, vetro, metalli e legno. Nel caso degli imballaggi in plastica (preparazione per il riutilizzo e riciclaggio) - secondo l'ultima bozza di modifica consultabile - la soglia minima è fissata al 55% da raggiungere entro il 31 dicembre 2025, contro l'attuale 22,5%.
“Dopo lunghi negoziati con il Consiglio, siamo riusciti a portare a casa un grande risultato che getta nuove basi per uno sviluppo economico e sociale europeo sostenibile - ha commentato la relatrice alla Commissione, l’italiana Simona Bonafè (nella foto) -. Gli Stati membri saranno obbligati a seguire misure chiare e comuni sul ciclo di vita delle materie prime e sullo smaltimento dei rifiuti”.
Il documento è già stato concordato informalmente con il Consiglio dei ministri. Il prossimo passo sarà la votazione al Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria dal 16 al 18 aprile 2018 a Strasburgo. Quindi il testo passerà al vaglio del Consiglio dell’Unione europea, indicativamente nel mese di giugno. Infine, tornerà in parlamento per l'approvazione definitiva.
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