16 marzo 2018 07:15
Sahara Petrochemicals e Sipchem (Saudi International Petrochemical Company), due gruppi petrolchimici sauditi, hanno annunciato di aver ripreso, dopo quattro anni, le trattative per una eventuale fusione delle rispettive attività, che porterebbe alla creazione di un gruppo da 3,2 miliardi di euro di fatturato.
I colloqui erano iniziati nell’ottobre 2013 per interrompersi nel giugno dell’anno successivo, con l’impegno a riprenderli una volta mutato lo scenario economico e regolamentare. La mancata fusione viene infatti imputata da Sahara a un inadeguato quadro normativo che rendeva difficile completare l’operazione. Vincoli che nel frattempo sono stati rimossi.
Sipchem produce ogni anno 2,2 milioni di tonnellate di prodotti petrolchimici, tra cui poliolefine e compound, con 1.100 addetti e un giro d’affari, nell’esercizio 2015, di 3,5 miliardi di riyal, pari a quasi 760 milioni di euro. Sahara Petrochemicals, con nove consociate, è un produttore di polietilene e polipropilene. I due gruppi condividono tra i loro azionisti Zamil Group e il Governo dell’Arabia Saudita.
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