7 giugno 2018 10:05
I produttori tedeschi di imballaggi in plastica riuniti nell’associazione IK (Industrievereinigung Kunststoffverpackungen) aggiungono la loro voce al coro di critiche verso la decisione della Commissione europea di proporre una direttiva finalizzata alla messa al bando di alcuni articoli monouso in plastica, tra cui bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini (leggi articolo).
La principale critica riguarda l’apparente contrasto tra lo spirito della Plastics Strategy varata da Bruxelles, che obbliga tutte le parti interessate della filiera a condividere la responsabilità per il recupero e il riutilizzo sostenibili, quindi con una visione a 360 gradi, e i divieti su singoli prodotti, che inficiano l’approccio olistico al problema, sostenuto con convinzione dall’industria.
“Invece di soluzioni realmente sostenibili per la raccolta e il recupero dei rifiuti, per un uso efficiente delle risorse e la sensibilizzazione dei cittadini sul consumo sostenibile e sulla gestione responsabile degli rifiuti inevitabili, stiamo assistendo a gesti politici non necessari“, afferma il direttore di IK, Jürgen Bruder (nella foto).
Secondo Bruder, i divieti non servono per aumentare la consapevolezza dei consumatori sull’utilizzo responsabile delle risorse e non inducono ad un comportamento sostenibile: “La questione di fondo è come vogliamo vivere e consumare - sostiene il direttore di IK -. Se diventa una tendenza diffusa mangiare e bere quando siamo in giro, dovremmo rafforzare le soluzioni sostenibili già disponibili per questo nuovo stile di vita, senza discriminare alcuni materiali fin dall’inizio”. Anche perché - afferma - i divieti potrebbero rivelarsi controproducenti, inducendo le persone a utilizzare materiali che, a conti fatti, sono più dannosi in termini ambientali.
“L’analisi del ciclo di vita dei prodotti, o anche specifici aspetti funzionali o di utilizzo, ad esempio relativi alla valutazione di stoviglie monouso, vengono ignorati del tutto - aggiunge Bruder -. Un caso emblematico sono bicchieri, posate e piatti usa-e-getta utilizzate nei grandi eventi, che offrono un reale valore aggiunto in termini di funzionalità, sicurezza e igiene; e che, al termine della manifestazione vengono raccolti e recuperati. Perché questi articoli dovrebbero essere proibiti?”
Se ritiene la messa al bando esageratamente sproporzionata, IK non boccia invece altre misure previste nella bozza di direttiva, come ad esempio quelle per la sensibilizzazione dei cittadini europei e l’obbligo di etichettatura, con indicazione sui metodi di smaltimento e l’impatto sull’ambiente, previsti per alcuni articoli monouso.
“Quasi l’80% dei rifiuti plastici che finiscono in mare proviene dai paesi asiatici - sottolinea Bruder -, solo lo 0,02% dalla Germania e circa l’1% dall’Europa". “Ovviamente, ogni tonnellata di rifiuti è una tonnellata troppo - aggiunge -. La UE dovrebbe contribuire a sviluppare strutture per la gestione sostenibili dei rifiuti nei paesi emergenti che contribuiscono maggiormente al marine litter”.
IK ritiene che, all’interno dell’Unione europea, la Commissione dovrebbe concentrarsi sull’attuazione coerente della legislazione esistente sui rifiuti in tutti gli Stati membri e sul divieto di smaltimento in discarica per rifiuti di plastica, al fine di spingere le attività di recupero e riciclo di materiali troppo preziosi per finire sotto terra.
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