3 luglio 2018 09:53
Da almeno vent’anni anni non si costruiva un nuovo cracker in Europa: a rompere l’incantesimo ci pensa il gruppo britannico Ineos, che ha annunciato oggi un investimento da 2,7 miliardi di euro nel Nordovest Europa (probabilmente in Scozia, dove il gruppo possiede già un impianto) per realizzare un cracker per etano e un impianto di deidrogenazione di propano (PHD), entrambi alimentati anche con shale gas statunitense, almeno fino a quando non sarà possibile estrarlo dai giacimenti scozzesi.
L’esatta localizzazione dell’impianto sarà decisa presto e un team è già stato assegnato al progetto, fa sapere la società. I due nuovi impianti potrebbero entrare in funzione tra quattro anni.
“É il più grande investimento nella chimica europea nell’ultima generazione - ha commentato il CEO di Ineos, Jim Ratcliffe (nella foto) -. sarà un cambiamento di scenario per l’industria e conferma il nostro impegno nella manifattura”.
L’anno scorso, Ineos aveva annunciato ampliamenti di capacità dei cracker esistenti a a Grangemouth, in Scozia e Rafnes, in Norvegia (leggi articolo). Una società del gruppo, Ineos Oxide, sta lavorando anche al progetto di un nuovo impianto europeo per acetato di vinile monomero (VAM) con capacità di 300mila tonnellate annue (leggi articolo).
“Stiamo andando sempre più forte - conclude Ratcliffe -. Questo nuovo investimento si basa sugli enormi investimenti che abbiamo fatto per portare lo shale-gas americano in Europa e garantirà il futuro a lungo termine dei nostri impianti chimici in Europa“.
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