20 dicembre 2018 08:47
É stato presentato ieri a Roma il rapporto sullo stato della gestione dei rifiuti in Italia, “L’Italia del Riciclo 2018”, elaborato come ogni anno da Fise Unicircular (Unione Imprese Economia Circolare) e Fondazione Sviluppo Sostenibile, contenente dati e riflessioni riferiti all’anno 2017.
“Il riciclo in Italia è a buoni livelli e in continua crescita - ha dichiarato alla presentazione del Rapporto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile -. Il recepimento del nuovo pacchetto di Direttive europee per l’economia circolare va attuato con la massima cura, coinvolgendo i soggetti interessati, affinché sia uno strumento per fare ulteriori passi avanti, evitando errori normativi che invece potrebbero causare difficoltà e battute d’arresto". Secondo Ronchi: "Le situazioni di crisi, dagli incendi di alcuni impianti a carenze e inefficienze nelle gestioni, possono essere affrontate facendo tesoro delle buone esperienze ormai numerose in Italia. Evitando di vedere solo l’albero che cade e non la foresta che cresce. L’Italia del Riciclo 2018 restituisce, con dati relative a tutte le filiere di riciclo significative, un’immagine di un settore dinamico che genera buoni risultati, sia ambientali, sia economici”.
RACCOLTA E RICICLO DEI RIFIUTI. L’anno scorso la raccolta differenziata di rifiuti urbani è cresciuta di tre punti percentuali raggiungendo il 55,5%, mentre il riciclo è aumentato del +2% al 44%. Ha fatto meglio il riciclo dei rifiuti da imballaggio, che ha toccato 8,8 milioni di tonnellate, il +3,7% in più rispetto al 2016, raggiungendo il 67,5% sull’immesso al consumo, ottemperando così in anticipo al target del 65% entro il 2025 previsto dalla nuova direttiva su imballaggi e rifiuti da imballaggi.
In crescita anche le percentuali di riciclo delle singole filiere: carta (+3,6%), plastica (+5,1%, con un tasso del 43% rispetto all’immesso al consumo), vetro (+4,8%), legno (+3,4%) e acciaio (+0,3%), mentre flettono i quantitativi di imballaggi in alluminio riciclati a causa dell’aumento di utilizzo dei rottami di imballaggio come materie prime seconde e del significativo aumento delle esportazioni di packaging End of Waste.
La raccolta differenziata della frazione organica è aumentata l’anno scorso del +3,2% e quella dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) evidenzia una progressione del 5%. Aumenta anche il riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione, con un tasso di recupero di materia al 76%.
In controtendenza tre filiere: scende del -3% il tasso di recupero dei veicoli fuori uso, di un punto il riciclo di pile e accumulatori e del -9% quello degli pneumatici fuori uso (PFU), settore che segnala anche il ritardo della pubblicazione del decreto End of Waste, nonostante la raccolta sia cresciuta del 6% vs 2016.
IMPORT-EXPORT. Lo studio mette in luce una riduzione dei flussi di import ed export rispetto alla precedente rilevazione (2012), rispettivamente del -2% e del -13%. L’anno scorso sono entrati nel nostro paese rifiuti per 5,7 milioni di tonnellate, soprattutto metalli ferrosi utilizzati dall’industria manifatturiera, e ne sono state esportate 3,5 milioni di tonnellate, principalmente rifiuti pericolosi, dove difettiamo di impianti di trattamento sul territorio nazionale, o rifiuti recuperabili (percentuale non superiore al 10%), per i quali non vi sono sbocchi per le materie secondarie. L’indagine registra solo le movimentazioni di materiali classificati come rifiuti, e non anche quelle di materiali che non sono rifiuti (materie prime o prodotti derivati dai rifiuti).
“L’Italia che si appresta a recepire le nuove direttive del Pacchetto europeo Circular Economy deve cogliere l’opportunità di affrontare la sfida della transizione dal riciclo di rifiuti tipico di un’economia lineare ad un compiuto sistema di economia circolare - ha affermato Andrea Fluttero (nella foto), Presidente di Fise Unicircular -. La sfida del cambiamento di modello economico, parte dalle solide basi dell’industria del riciclo, ma è necessario che, sotto la guida ed il controllo di una 'cabina di regia' per le diverse filiere coinvolte, ogni anello della catena ripensi a se stesso in chiave di circolarità”.
"Un impegno che deve partire dai produttori, con un’accurata ecoprogettazione, per arrivare alla distribuzione, ai consumatori, per finire con 'l’anello mancante', del post consumo, composto da logistica di ritorno, raccolta, preparazione al riuso, riuso, riciclo, creazione del mercato delle materie prime seconde, grazie ad adeguati strumenti modulabili di sostegno fiscale ed economico”.
Il rapporto integrale “L’Italia del Riciclo 2018” è scaricabile QUI
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