20 giugno 2019 08:50
Per l’osservazione della Terra dallo spazio servono mini satelliti destinati ad operare in orbite basse (sotto i 250 km), realizzati con materiali innovativi e sistemi propulsivi all’avanguardia al fine di ridurre il peso sotto i 500 kg.
È questo l’obiettivo del progetto “Close to the Earth” co-finanziato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca con oltre 9 milioni di euro, che coinvolge ENEA nell’ambito del Distretto Tecnologico Aerospaziale di Brindisi (DTA).
Nell’ambito del progetto, Enea si occuperà dei rivestimenti, anche multistrato, utilizzando un processo di deposizione mediante evaporazione (Physical Vapour Deposition, PVD), in grado di proteggere i componenti plastici o metallici dei veicoli dalla degradazione al contatto con l’ossigeno atomico.
Questi materiali innovativi verranno testati in uno speciale laboratorio dove sarà ricostruito l’ambiente atmosferico delle orbite spaziali molto vicine alla Terra, un simulatore in grado di riprodurre le condizioni dello spazio in termini di pressione (fino a 10-7 mbar) e temperatura, dai 180 °C del lato terrestre irraggiato dal Sole ai -180 °C di quello in ombra.
I ricercatori del Centro Ricerche Enea di Brindisi saranno inoltre impegnati nello studio di trattamenti superficiali innovativi in grado di modificare le proprietà termo-ottiche di alcune parti del satellite che consentiranno di convertire il calore di scarto in energia elettrica.
“L’esperienza pluriennale nel campo dei rivestimenti funzionali e protettivi dei laboratori del Centro ENEA di Brindisi e l’integrazione delle conoscenze e competenze scientifiche, accademiche ed industriali sperimentata con successo in altri progetti di ricerca, permetterà di consolidare il ruolo dell’ENEA come socio del DTA all’interno del comparto aerospaziale pugliese”, commenta la ricercatrice Antonella Rizzo, responsabile scientifico del progetto. “In orbite basse l’attrito atmosferico impone un utilizzo maggiore dei propulsori e ciò comporta un consumo più elevato di propellente, ma grazie alla nuova tecnologia di propulsione elettrica air-breathing, che sfrutta i gas presenti nell’atmosfera, sarà possibile far orbitare i satelliti entro i 250 km dalla Terra, senza bisogno di propellente a bordo”.
Oltre ad Enea e aziende del settore come GAP e IMT, partecipano al progetto in ambito DTA le Università di Bari e del Salento, CNR, Sitael, Planetek, Enginsoft e Blackshape.
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