2 ottobre 2019 14:11
Nel presentare i risultati del primo semestre 2019, Bio-on aveva annunciato ieri (leggi articolo) aumenti di capitali in due joint-venture nel settore cosmetico e dell’oral care - Aldia e Liphe -, la stipula di un accordo di licenza per sfruttamento produttivo e commerciale della tecnologia PHA nel settore beverage, per un valore di 10 milioni di euro in 30 anni, nonché ulteriori trattative in corso.
Oggi l’azienda ha precisato che gli aumenti di capitale stati sottoscritti e versati da Bio-on e dal partner finanziario Banca Finnat Euramerica. Inoltre, l’accordo di licenza esclusiva dei diritti di sfruttamento produttivo e commerciale della tecnologia PHA nel settore beverage è stato stipulato il 25 settembre scorso con "un primario player industriale italiano del settore, per prodotti beverage, ovverosia bottiglie e i relativi imballaggi, confezioni, etichette, ecc.”.
Con riferimento alle trattative in corso, l’azienda ha precisato che riguardano: forniture del prodotto PHA nel settore cosmetico, concessioni di licenza d’uso di tecnologia applicativa del PHA relativamente al settore dei materiali utilizzati in campo agricolo, trattative con un primario operatore industriale per la fornitura di apparecchiatura critica (il fermentatore) per impianti di produzione PHA, trattativa per la concessione della licenza per la produzione di PHA in un paese dell’America Centrale, finalizzazione della trattativa con una joint-venture per la concessione della tecnologia di produzione del PHA da CO2.
Per ciò che riguarda il rallentamento dei ricavi nella prima parte dell’anno 2019 - precisa Bio-on in un comunicato -, "lo stesso è anche dovuto alle valutazioni strategiche della Società conseguenti allo sviluppo di numerosi applicativi della tecnologia, i quali hanno condotto la Società a ritenere fondamentale, per il proprio sviluppo strategico, la progressivamente maggiore presenza anche nel segmento produttivo di PHA. Da qui la scelta di orientare sia una crescente partecipazione in società produttive sia un più esteso posizionamento territoriale, scelta resa maggiormente possibile da un approccio e da un utilizzo ancor più mirato dei meccanismi di licensing della tecnologia produttiva del PHA di proprietà di Bio-on. Appare quindi evidente l’opportunità della scelta di posticipare al secondo semestre la negoziazione di nuove licenze, in coerenza con la mutata strategia industriale".
Per quanto concerne i maggiori investimenti nell’impianto di Castel San Pietro Terme (BO), si tratterebbe dell’acquisizione di macchinari e attrezzature "per sviluppare internamente ulteriori applicativi del materiale PHA e all’intenzione di rendere l’impianto maggiormente flessibile rispetto alle necessità produttive di materiali di elevata qualità (applicativi nel settore cosmetico, della stampa 3D, della nutraceutica e di ulteriori settori di alta tecnologia)".
Infine, l’azienda sottolinea la disponibilità degli azionisti fondatori a supportare finanziariamente la società e, a questo scopo, sono stati sottoscritti dai soci fondatori rilevanti due contratti irrevocabili di finanziamento soci per un importo pari a 10 milioni di euro per una durata di 12 mesi.
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