A differenza di altri comparti della meccanica industriale come le macchine utensili (
leggi articolo) o quelle per la trasformazione di materie plastiche (
leggi articolo), che si apprestano a chiudere l’anno in fase discendente, a chiusura di un ciclo di espansione durato un lustro, i costruttori italiani di
macchine per imballaggio prevedono di archiviare il 2019 con una ulteriore crescita del fatturato (
+1,8% sul 2018) superando per la prima volta quota
8 miliardi di euro.
La stima arriva dal Centro Studi di
Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio): “Siamo
soddisfatti ed
orgogliosi per questo ennesimo traguardo raggiunto - commenta il Presidente dell’associazione,
Enrico Aureli (nella foto) - segno di un settore solido e dinamico, in grado di imporsi a livello globale e di cavalcare lo sviluppo dei mercati internazionali e di tutte le industrie clienti. Ma non dobbiamo adagiarci sugli allori, perché le
sfide che ci attendono sono
complicate, i competitor sempre più agguerriti e gli scenari particolarmente instabili”.
Scendendo in dettaglio, le vendite sul
mercato interno sono cresciute quest’anno del
+3,2% a 1,713 miliardi di euro, mentre le
esportazioni hanno messo a segno un incremento del
+1,4% a 6,293 miliardi di euro, pari al 78,6% del fatturato totale. Le tre macroaree di sbocco delle tecnologie made in Italy che hanno segnato le performance migliori sono Asia (+12,7%), UE (+6,5%) e Africa/Oceania (+3%).
Ucima non si sbilancia sull’andamento
2020, anno ancora caratterizzato da turbolenze geopolitiche, dazi e tensioni commerciali a livello internazionale, ma resta
cautamente ottimista. “Secondo gli outlook macro-economici, rallenterà ulteriormente la crescita del Pil mondiale - commenta Aureli -. A livello di settore la
raccolta ordini è al momento
meno positiva rispetto al passato: riteniamo quindi che il 2020 potrebbe essere un
anno di consolidamento, dopo la crescita costante e impetuosa degli ultimi anni. Ma rimaniamo ottimisti sull’ulteriore sviluppo del nostro settore nel medio-lungo termine”.
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