24 aprile 2020 11:24
Nei primi tre mesi del 2020 le attività nella chimica del gruppo ENI (Versalis) hanno registrato una perdita operativa adj di 65 milioni di euro, in peggioramento rispetto ai 46 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso, influenzata - si legge nella relazione trimestrale diffusa oggi - dal già debole andamento della domanda dei principali settori utilizzatori di materie plastiche, in particolare l’automotive, accentuato dal deteriorarsi del quadro economico globale a seguito dell’emergenza Covid-19.
La pressione sui margini si è intensificata a causa dell’accresciuta concorrenza da parte di produttori con maggiori economie di scala e di costo delle materie prime, come quelli statunitensi che possono contare su cracker a etano (shale-gas). Il risultato sono margini non remunerativi per il polietilene e significative flessioni negli stirenici e negli elastomeri. Questo risultato, afferma ENI, è stato influenzato anche dalla fermata programmata per manutenzione degli impianti di Priolo e da un intervento, sempre per manutenzione, allo steam cracking di Dunkerque, in Francia.
Il risultato netto adjusted registra così una perdita netta di 64 milioni di euro, contro una perdita di 15 milioni nel primo trimestre 2019.
La vendita di prodotti petrolchimici si è attestata nel primo trimestre a 890.000 tonnellate, in contrazione rispetto a 1,04 milioni di ton dello stesso periodo dell’anno scorso (-15%), mentre il tasso di utilizzo degli impianti è sceso dal 65% al 58%. La flessione dei volumi ha interessato tutti i segmenti, con i maggiori cali registrati da intermedi e polietilene, a causa della minore domanda da parte dei principali settori di utilizzo, a partire dall'auto; un andamento in parte mitigato, a partire dal mese di marzo, dalla crescente richiesta di prodotti per l’emergenza sanitaria e il settore del packaging. I ricavi delle attività chimiche (gestione caratteristica) sono scesi nel trimestre da 1.037 a 902 milioni di euro (-13%).
Nei primi mesi di quest’anno, Versalis ha completato l’adeguamento della bioraffineria di Crescentino per la produzione di bioetanolo su scala industriale, è stata riavviata la centrale a biomasse per la generazione di energia elettrica rinnovabile e proseguono le ricerche per sintetizzare bioplastiche da zuccheri di seconda generazione (leggi articolo).
Versalis ha inoltre acquisito il 40% del compoundatore Finproject (leggi articolo), operazione soggetta all’autorizzazione delle autorità antitrust, e ha stretto una collaborazione con la società italiana di ingegneria Servizi di Ricerche e Sviluppo (SRS) per lo sviluppo di un processo chimico basato sulla pirolisi per trasformare rifiuti di plastica mista, non riciclabili meccanicamente, in materia prima per produrre nuovi polimeri vergini, il progetto Hoop (leggi articolo).
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