Dopo il
TAR del Lazio (
leggi articolo), anche il
Consiglio di Stato ha respinto i
ricorsi presentati da
Corepla e
Conai che chiedevano l’annullamento del decreto di autorizzazione di
Coripet, riconosciuto il 24 aprile 2018 dal Ministero dell’Ambiente.
Lo riferisce lo stesso Coripet - sistema per la gestione diretta degli imballaggi in PET per liquidi alimentari - che sottolinea
alcuni punti della sentenza, quali: la qualifica di produttori dei propri consorziati; la necessità si
superare l’attuale
modello monopolistico; l’obbligo dell’
accesso alle
infrastrutture di raccolta e selezione, in condizioni di parità tra loro, da parte di tutti i sistemi di responsabilità estesa del produttore (EPR); il valore aggiunto degli
eco-compattatori nell’incrementare i risultati di raccolta e riciclo delle bottiglie in PET e, infine, la necessità di tener conto dell’esistenza di
più sistemi di EPR in fase di ridefinizione degli accordi attualmente vigenti che regolano l’accesso a dette infrastrutture, in ottica di condivisione delle stesse e di collaborazione tra i vari consorzi.
“Questa importante sentenza, non solo ribadisce la bontà del nostro percorso e dell’operato del Ministero, ma altresì ha una valenza importante per l’Italia stessa, perché allinea il nostro Paese ai sistemi più virtuosi presenti in altri Stati UE - commenta
Corrado Dentis, Presidente Coripet -. Dopo il TAR, anche il Consiglio di Stato afferma definitivamente e nel merito il nostro riconoscimento, rimarcando indicazioni inequivocabili per quanto concerne i
futuri rapporti di collaborazione tra i sistemi di EPR , tra i gestori, i comuni e gli impianti di selezione". "Il provvedimento – prosegue Dentis – è una spinta importante per il raggiungimento degli obiettivi che Coripet si pone, primo tra tutti quello di realizzare il ciclo '
da bottiglia a nuova bottiglia', ed arrivare a intercettare e recuperare il 90% delle bottiglie di plastica PET immesse sul mercato dalle aziende produttrici consorziate".