Nel suo nuovo impianto di riciclo di bottiglie in plastica, costato 5,5 milioni di euro, la turca
Burkasan ha scelto
Tomra per le tecnologie di selezione rifiuti, dotandosi di attrezzature Autosort e Autosort Flake, in grado di smistare fino a 5 tonnellate di materiale l'ora, tra cui PET, HDPE e PP.
L'unità
Autosort è collocata all'inizio dell'impianto, dopo la fase di preselezione, per eseguire una prima selezione dei flussi di rifiuti plastici; a valle, una macchina
Autosort Flake elimina dalle scaglie le ultime impurità e seleziona il materiale in base a colore, polimero o metallo, anche quando la miscela contiene parti estranee di piccole dimensioni.
"Ci siamo posti l'obiettivo di produrre le migliori materie prime dai rifiuti plastici - commenta
Vedat Kiliç, Presidente del CdA di Burkasan -. L'infrastruttura tecnologica è per noi della massima importanza e un prerequisito per raggiungere la capacità produttiva e la qualità di prodotto che ci siamo prefissati. Con l’obiettivo di un livello di
purezza del 99%, che ci consente di offrire i nostri prodotti a livello globale, abbiamo scelto di lavorare con Tomra".
In Turchia, la quantità di
rifiuti domestici prodotta ogni anno è stimata in
33-35 milioni di tonnellate, di cui
7-8 milioni di tonnellate riciclabili, costituite da metallo, vetro scuro, alluminio e plastica. Di questi, però, solo
1-1,5 milioni vengono attualmente raccolti,
riciclati e reimmessi in un nuovo ciclo produttivo.
Burkasan ha investito oltre
13 milioni di euro negli ultimi
cinque anni nel riciclo di materie plastiche e si aspetta un forte impulso dall'introduzione, quest'anno, del
deposito su cauzione per le bottiglie. Motivo che ha spinto l'azienda a realizzare il nuovo impianto, che sarà in grado di trattare 2.500 tonnellate di materiale al mese, ottenendo così 1.500 tonnellate tra scaglie di PET ad alta purezza e granuli di HDPE. Complessivamente la capacità di trattamento di Burkasan salirà a circa
15mila tonnellate annue.
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