27 settembre 2021 08:38
L'industria delle materie plastiche e della gomma è l'ottava per fatturato negli Stati Uniti, secondo un recente report dell'associazione di settore, Plastics (Plastics Industry Association).
Nonostante l'effetto della pandemia sull'attività economica, Nel 2020 il valore della produzione consegnata è stato pari a 394,7 miliardi di dollari, che salgono a 541,5 miliardi contando anche i fornitori a monte. L'occupazione, in base al perimetro, varia da 945.000 a 1.500.0000 milioni di posti di lavoro. Dal 2010 al 2020, l'occupazione nel settore è cresciuta con un tasso medio dell'1,2% annuo, contro lo 0,6% dell'industria nel suo complesso.
Nel computo sono comprese le aziende che producono e trasformano materie plastiche, rispettivamente con 68.000 e 630.000 addetti, nonché i costruttori di macchinari, impianti e stampi, che danno lavoro a oltre 27mila persone.
"La pandemia di Covid-19 è stata una prova difficile per l'industria delle materie plastiche, che ha però mostrato solidità e resilienza, poiché i dati continuano a testimoniare il suo impatto positivo sull'economia americana", commenta Tony Radoszewski, Presidente e CEO dell'associazione. Rispetto al 2019, precedente alla pandemia, le consegne di materie plastiche, in termini reali, da parte dei produttori statunitensi sono scese solo del -0,9%, calo tutto sommato marginale rispetto all'impatto del Covid-19 sulla produzione industriale.
Secondo il rapporto, le prospettive per l'industria della plastica a fine anno e 2022 saranno legate alla ripresa economica a livello globale e alla tenuta delle filiere di approvvigionamento: questo aspetto, messo ancora in più in luce dalla pandemia, e la disponibilità di manodopera sono ritenuti i principali aspetti critici per la crescita dell'industria nei prossimi anni.
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