30 dicembre 2021 12:18
La sperimentazione in campo, o meglio - su strada - degli asfalti addizionati con polverino di gomma da pneumatici fuori uso (PFU) prosegue a Castelvetrano, in provincia di Palermo, in un progetto che ha coinvolto tre aziende italiane (Smacom, Rub-Lab e DS Asfalti), la svizzera Tyre Recycling Solution (TRS), il Consorzio Ecopneus e il dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo.
Il primo tratto del cosiddetto “asfalto gommato” è stato posato lungo la trafficata via Caduti di Nassiriya, nella cittadina siciliana, in corrispondenza dello svincolo dell'autostrada A29, su una superficie di 12 mila metri quadrati.
Nel conglomerato bituminoso è stato aggiunto il materiale proveniente dal recupero di un migliaio di pneumatici a fine vita, il cosiddetto ECR (Engineered Crumb Rubber), cioè polverino di gomma ingegnerizzato, con benefici sotto il profilo della lavorabilità, fonoassorbenza, ridotta emissione di fumi e capacità di mantenere la colorazione nera più a lungo dando maggiore risalto alla segnaletica orizzontale.
"Il nostro progetto imprenditoriale si sta espandendo, ora che le amministrazioni comunali si stanno sensibilizzando, e iniziano a capire che utilizzare materiali riciclati anche per asfaltare le strade è un valore aggiunto per le pavimentazioni stradali che si possono offrire ai cittadini - commenta Luciano Spina, presidente di Rub-Lab, startup nata a marzo 2020 nel cuore della Valle del Belice per dare una seconda vita agli pneumatici fuori uso, titolare esclusiva in tutto il Sud Italia del brevetto per l'utilizzo della tecnologia ECR -. Il polverino ottenuto tramite questo metodo diventa una risorsa, andando tra l'altro a migliorare le prestazioni meccaniche e tecnologiche delle pavimentazioni stradali, oltre al fatto di abbattere i costi di manutenzione".
"L'utilizzo del polverino ingegnerizzato nella produzione di bitume ne aumenta la flessibilità - spiega Davide Lo Presti, docente dell'Università di Palermo -. Stiamo trasferendo la nostra conoscenza alle imprese che credono in questa tecnologia, con lo scopo primario di fare rete, ma anche per accrescere la cultura del controllo della qualità dei materiali nei confronti di chi fa le strade".
"Quello che stiamo cercando di fare è introdurre questa nuova tecnologia nella produzione dell'asfalto, trasferendo la nostra esperienza ad aziende e pubbliche amministrazioni, poiché è stato dimostrato che il polverino di gomma ingegnerizzato ne migliora le prestazioni - nota Luis Alfonso de León Alonso, della società svizzera Tyre Recycling Solution, titolare in Europa del brevetto americano Asphalt plus -. Stiamo esportando questa tecnologia in diversi Paesi, individuando in ogni realtà locale un partner ed il lavoro che in Italia stiamo facendo con Smacom e Rub-Lab sta dando ottimi risultati".
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