11 febbraio 2022 08:35
In vista della prossima assemblea ONU per l’Ambiente, che si aprirà il prossimo 28 febbraio, l'organizzazione ambientalista WWF ha pubblicato un nuovo report dedicato all'inquinamento dei mari da microplastiche, intitolato “Inquinamento da plastica negli oceani. Impatti su specie, biodiversità ed ecosistemi marini”.
Il report prende in considerazione 2.590 studi sull’inquinamento da plastica negli oceani, evidenziando i rischi ambientali e chiedendo ai governi di introdurre misure per ridurre la produzione e l’uso della plastica a livello globale.
In base al documento, la massa (in peso) di tutta la plastica presente sul Pianeta è il doppio della biomassa totale degli animali terrestri e marini messi insieme. Anche se la dispersione globale di plastica in natura fosse eliminata oggi stesso - sottolinea l'associazione ambientalista - esiste una “coda lunga” di microplastiche, la cui concentrazione raggiungerebbe nel 2050 un volume doppio di quello attuale; alcuni scenari prevederebbero addirittura un aumento di 50 volte entro il 2100.
Secondo l'associazione, l’Europa rilascia ogni anno 307-925 milioni di rifiuti nei mari, di cui l’82% è plastica. Una recente analisi stima in 229mila tonnellate le plastiche che ogni anno finiscono nel Mediterraneo. Oltre la metà proverrebbe da tre Paesi: il 32% dall’Egitto, il 15% dall’Italia e il 10% dalla Turchia.
Per approfondire: Report WWF
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