18 maggio 2022 11:31
Greenpeace non è nuova a campagne contro l'inquinamento da materie plastiche, ora estese anche alle plastiche compostabili.
Nel report "Altro che compost" (scaricabile QUI), presentato oggi, l'associazione ambientalista afferma che gran parte dei rifiuti organici in Italia "finisce in impianti che non sono in grado di trattare efficacemente i materiali in plastica compostabile, che così finiscono in inceneritori o in discarica, in barba alla presunta sostenibilità".
Nel nostro paese, i prodotti monouso in plastica compostabile come piatti, posate e imballaggi rigidi, devono essere smaltiti insieme agli scarti alimentari. Citando i dati contenuti nel Catasto rifiuti di Ispra, Greenpeace asserisce che il 63% della frazione organica è inviata in impianti anaerobici che difficilmente riescono a degradare le plastiche compostabili e il resto finisce in impianti di compostaggio che abitualmente operano con tempi decisamente inferiori a quelli necessari a garantire la compostabilità, "conseguenza dell’impiantistica non sempre adeguata ma anche dell’evidente scollamento tra le certificazioni sulla compostabilità e le reali condizioni presenti negli impianti".
Dall'inchiesta condotta da Greenpeace Italia, emerge che tutti gli impianti di compostaggio contattati avrebbero rilevato problematiche nel trattare i prodotti usa e getta in plastica compostabile.
Vedi anche: Altro che compost (PDF)
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