24 ottobre 2022 13:31
L'industria chimica italiana si prepara a chiudere l'anno in rosso, sintesi tra una prima parte ancora in positivo (+0,4%) e un secondo semestre con la produzione sotto di otto punti percentuali rispetto al 2021, sempre che non si verifichino limitazioni all’attività per il razionamento del gas. A conti fatti, la produzione potrebbe chiudere il 2022 con un calo complessivo del -4%.
Questi numeri, tutt'altro che incoraggianti, sono stati forniti da Federchimica nel corso dell'Assemblea annuale, accompagnati da un monito lanciato dal Presidente Paolo Lamberti al nuovo Governo appena insediatosi: "Senza l’industria chimica si ferma la produzione manifatturiera: il nostro settore è una ‘materia prima’ a monte di quasi tutte le filiere produttive, connesse ad esempio all’agroalimentare, all’edilizia, ai settori del Made in Italy, ed è motore essenziale della nostra economia, oltre che infrastruttura tecnologica di qualità e innovazione. Le istituzioni ne tengano conto, predisponendo interventi di sostegno per fronteggiare la crisi".
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Non è che stiamo accettando passivamente tutto ciò che accade come se fosse la normalità? Se lo chiede il Consorzio C.A.R.P.I. a proposito delle sfide per l'industria italiana del riciclo.