27 aprile 2023 08:47
In concomitanza con la fiera JEC World di Parigi, AVK - associazione tedesca dell'industria dei materiali plastici fibrorinforzati e compositi - ha pubblicato il suo report annuale sul mercato dei materiali compositi, con un focus sull'andamento in Europa.
Il settore ha pagato le crisi che si sono susseguite negli ultimi anni: l'automotive, poi la pandemia, quindi lo shock energetico legato alla guerra in Ucraina, con il corollario dell'inflazione.
Sebbene la produzione mondiale di materiali compositi termoindurenti e termoplastici sia cresciuta nel 2022 da 12,1 a 12,7 milioni di tonnellate (+5%), in Europa il mercato ha registrato nello stesso periodo una flessione del -6,1% rispetto al 2021, passando da 2,96 a 2,78 milioni di tonnellate.
Il maggiore volume (vedi grafico sotto) è rappresentato dai termoplastici rinforzati con fibre corte, con un volume di 1,44 milioni di tonnellate, seguito dai compositi termoindurenti con 883.000 ton, quindi semilavorati in tessuto (255.000 t), termoplastiche a fibre lunghe (242.000 t) e compositi con fibre di carbonio (57.000 t).
La produzione europea vale circa il 22% di quella mondiale: una quota analoga è imputabile al mercato americano, mentre il 50% è saldamente in mano ai produttori asiatici.
Dal punto di vista applicativo, l'industria dei trasporti assorbe poco più del 50% della produzione di compositi, seguita dall'industria elettrica ed elettronica (E/E) con il 20% e dalle costruzioni con il 19%
Limitando l'analisi ai compositi termoindurenti - di cui si dispongono dati comparabili - la Germania è al primo posto in Europa con il 19,5% del mercato, pari a 222.000 tonnellate nel 2022. I paesi dell'Est Europa assorbono il 18,8% della produzione europea (214.000 ton), seguiti dalla Penisola Iberica (Spagna e Portogallo) con il 14,6% e dall'Italia, con il 14,2% (162.000 ton). Questi paesi rappresentano i due terzi del consumo di compositi a livello europeo. Ci sono poi Regno Unito e Irlanda con il 13,3% (150.000 t) e Francia, con il 10,4%, pari a un consumo di circa 118.000 tonnellate.
Per quanto concerne le prospettive a breve e medio termine, AKV non si sbilancia, almeno nello scenario a breve. L'andamento del mercato è intimamente legato a quello dei due principali clienti finali: trasporti e costruzioni, che insieme valgono oltre il 70% dei consumi. Ma la crescita del mercato europeo è legata anche a fattori esogeni come i costi di materie prime ed energia. Tutti fattori difficili da prevedere stante l'attuale scenario geopolitico e macroeconomico.
L'associazione tedesca è però convinta che nel medio periodo il mercato riprenderà il suo sentiero di crescita. I cambiamenti strutturali nel settore dei trasporti apriranno nuove opportunità per l'alleggerimento e un trend analogo si può prevedere nell'edilizia e nelle infrastrutture.
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