20 ottobre 2023 09:24
Secondo l'ultima rilevazione dell'associazione europea Flexible Packaging Europe (FPE), nel terzo trimestre 2023 è proseguita la discesa dei prezzi dei materiali utilizzati nell'imballaggio flessibile, dopo il picco raggiunto l'anno scorso. Tendenza al ribasso che prosegue da inizio anno, ma che non ha ancora riportato l'indice ai livelli pre-crisi, fissato al quarto trimestre 2020.
Tra luglio e settembre, riferisce FPE, la maggior parte dei prezzi ha registrato un calo compreso tra il 10% e il 20% rispetto al trimestre precedente. Le quotazioni di HDPE e LDPE sono diminuite, rispettivamente del 10% e del 14%, chiudendo il terzo trimestre con un indice dei prezzi del 125 e del 131, fatto 100 il quarto trimestre 2020.
La carta lucida monopatinata da sessanta grammi ha registrato una flessione del 7% ed è ora a quota 140, mentre il film BOPA da 15 micron ha registrato un decremento dell’8% per attestarsi a 124 e il film BOPP da 20 micron dell’11% a quota 113, livello ormai prossimo al prezzo di riferimento originale.
Più lenta la discesa dei prezzi del film PET da 12 micron, con un -4% registrato nell’ultimo trimestre, attestandosi così a 136.
David Buckby, analista senior di Wood Mackenzie, ritiene che il calo dei prezzi sia dovuto al perdurare della debolezza negli ordinativi, determinata dalla scarsa domanda proveniente parte dei consumatori europei e dell’assottigliamento delle scorte. In alcuni mercati si starebbero anche verificando sovracapacità, a seguito dei forti aumenti di capacità produttiva degli ultimi anni.
“Guardando al futuro riteniamo che, mentre alcuni prezzi dei substrati continueranno a scendere nel quarto trimestre, esiste la possibilità di una maggiore stabilità per determinati prodotti", spiega Buckby.
Secondo Guido Aufdenkamp (nella foto), direttore esecutivo di FPE, le prospettive per il futuro restano incerte: “La riluttanza da parte dei consumatori finali ad acquistare cibi confezionati e le scorte accumulate all'interno della filiera creano una combinazione che continua a pesare sulla domanda a breve termine di imballaggi flessibili".
"L’inflazione sta scendendo, ma non con la rapidità che alcuni avevano previsto - aggiunge -. Occorre ricordare che, mentre questi cali, per lo più a due cifre, vanno visti come favorevoli per superare l’inflazione, il paniere dei prezzi dei materiali flessibili si colloca ancora a un livello molto più alto dei livelli pre-Covid e continua a essere volatile. Per tutte queste ragioni, i nostri clienti restano molto cauti, così come i fornitori di materiali, ma prevediamo che la domanda registrerà un picco nel corso del 2024”.
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