18 aprile 2024 10:11
Nel corso del congresso Giflex, in programma in questi giorni a Roma, è stato presentato questa mattina da Andrea Cassinari - coordinatore dei comitati Scientifici dell'associazione - un ambizioso programma volto a diffondere l'analisi LCA nel settore degli imballaggi flessibili, come strumento da affiancare all'ecodesign e al 'design thinking' al fine d progettare imballi che siano più facilmente riciclabili.
Al Congresso sono state presentate le prime Linee guida di LCA per l'imballaggio flessibile, frutto di tre anni di lavoro, ma Giflex è già al lavoro per la seconda fase del progetto, ovvero la creazione di una banca dati dove raccogliere tutti i dati necessari per il calcolo della LCA dell'intera filiera dell'imballaggio flessibile.
“Si tratta di linee guida esaustive per produrre valutazioni LCA di materiali a contatto con alimenti inseriti in un contesto di circolarità, che siano riproducibili, confrontabili e supportate scientificamente - ha spiegato Cassinari (nella foto) - L'obiettivo è mitigare la diversità di approccio, di assunzioni, di metodologie e la carenza di dati primari”. "I dati oggi presenti nelle banche dati non riflettono la complessità della nostra filiera. Servono dati di elevata qualità che solo i produttori di packaging e i loro fornitor possiedono", ha aggiunto.
Nelle Linee guida Giflex vengono definiti l'unità funzionale del packaging flessibile e i parametri tipici di inventario (tecnologie e opzioni di stampa, processi, consumi energetici). Inoltre utilizzando il software openLCA con approccio gate-to-gate sono state eseguite le prime analisi LCA su substrati di laminato flessibile in materiale plastico, i cui risultati sono stati presentati alla platea. Per illustrare il funzionamento del metodo e l’applicazione delle Linee guida anche in ottica di ecodesign, sul palco del congresso Paola Riccardi di SRC Ingegneria ha mostrato alcuni esempi di analisi LCA.
Cassinari ha invece applicato l'analisi LCA a diverse scenari: la conversione dal packaging rigido a quello flessibile e l'utilizzo di buste in plastica, vetro e lattine nelle conserve di pomodoro.
Successivamente, Cassinari ha illustrato le opportunità del riciclo chimico per il trattamento dei rifiuti plastici non recuperabili per via meccanica e nel riutilizzo del post-consumo per imballaggi a contatto con alimenti. Anche in questo caso, l'analisi LCA può essere valido strumento per prendere decisioni su basi scientifiche.
Sul tema del riciclo chimico è intervenuta anche Alessandra Colombo, responsabile Circular Economy & Sustainability di Versalis (Eni). Dopo aver sottolineato la complementarietà delle diverse tecnologie di riciclo, Colombo ha esaltato la capacità del riciclo chimico di originare, partendo da rifiuti di scarsa qualità, un materiale con la stessa qualità di quello vergine, adatto quindi anche ad applicazioni nel packaging alimentare o nel medicale. Versalis sta elaborando un'analisi di LCA sul processo di pirolisi che sta testando a Mantova (leggi articolo). Colombo ha concluso il suo intervento spiegando l'approccio "mass balance" (bilancio di massa) che consente di attribuire l'apporto dei feedstock da rifiuti alle resine ottenute da riciclo chimico.
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