3 maggio 2024 08:41
Non è stato sufficiente l'incontro avvenuto nei giorni scorsi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) per sbloccare la vertenza alla Vibac, dove i sindacati hanno indetto lo stato di agitazione per chiedere un piano industriale che garantisca i livelli occupazionali negli stabilimenti del gruppo.
"Continuiamo ad esprimere forte preoccupazione per il mantenimento dei livelli occupazionali nel futuro del gruppo Vibac e confermiamo lo stato di agitazione con blocco degli straordinari e la convocazione di assemblee in tutti i siti industriali, proseguendo nel percorso unitario di mobilitazione”, fanno sapere le segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil.
I sindacati affermano che la decisione di non produrre più il film neutro, preferendo l’importazione da concorrenti, unitamente alla crescente attività in Serbia (Vibac Balcani), non sta dando i risultati sperati e sta provocando tagli di personale nello stabilimento di Termoli, mentre in quello di Viggiano sta terminando il periodo di ammortizzatori sociali.
Con sede a Ticineto, in provincia di Alessandria, Vibac opera con cinque impianti produttivi - di cui quattro in Italia - in due segmenti: la divisione BOPP produce polipropilene bi-orientato per imballaggio flessibile e film per etichette; la divisione Nastro produce invece nastri autoadesivi su diversi supporti.
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