29 novembre 2024 09:04
Con il voto favorevole della Commissione Ambiente del Parlamento europeo (ENVI) alle modifiche lessicali del testo ('corrigendum') è stato formalmente adottato il 28 novembre scorso il Regolamento UE su imballaggi e rifiuti da imballaggio (PPWR), non essendo stato chiesto dagli europarlamentari un voto esplicito.
Il regolamento PPWR era stato approvato il 24 aprile scorso dal Parlamento europeo (leggi articolo). Il testo è stato affinato dal punto di vista linguistico-giuridico e nelle definizioni, ma non nei contenuti, ed è disponibile anche nella versione italiana (in allegato in fondo all'articolo).
Per evitare lungaggini burocratiche, l'adozione del Regolamento è avvenuta in base alla procedura di silenzio-assenso: il testo è considerato approvato se un gruppo politico o almeno 36 deputati del Parlamento UE non chiedono un voto entro 24 ore, cosa che non si è verificata.
Dopo la ratifica formale del Consiglio UE, prevista a dicembre, e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea (probabilmente a gennaio), il nuovo regolamento sugli imballaggi entrerà in vigore dopo 20 giorni, senza alcun bisogno di essere adottato dagli Stati membri. L'applicazione avverrà invece dopo un periodo di transizione di 18 mesi.
PlasticsEurope - associazione europea dei produttori di materie plastiche - è stata tra le prime a esprimere apprezzamento sul voto, ritenuto "un passo fondamentale per accelerare la transizione del sistema europeo delle plastiche verso la circolarità e l’obiettivo del net zero". Virginia Janssens (nella foto), direttrice generale di Plastics Europe, ha però espresso preoccupazione per il calo di competitività dell’UE, evidenziato dai dati più recenti del rapporto “Plastics – the Fast Facts” (leggi articolo).
Nelle sue linee generali, il nuovo Regolamento impone di ridurre la quantità di imballaggi immessi sul mercato (5% entro 2030, 10% entro 2035 e 15% entro 2040), che dovranno essere tutti riciclabili e in gran parte effettivamente riciclati. Mette al bando alcune confezioni monouso in plastica a partire dal 2030 e i PFAS nelle confezioni per alimenti; impone l'uso di bioplastiche per alcuni articoli, fissa dei target minimi di contenuto riciclato, agevola il riuso e prevede la creazione di sistemi di deposito cauzionale per alcune tipologie di packaging.
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