19 dicembre 2024 08:49
Dopo il fatturato record segnato l'anno scorso, il macro comparto italiano dei beni strumentali - che comprende anche le macchine per gomma-plastica - perderà quest'anno il 7,8%, scendendo a 52.207 milioni di euro.
Una leggera ripresa è prevista l'anno prossimo, che non riporterà però il settore sui livelli del 2023.
Secondo le stime di Federmacchine - che rappresenta il comparto -, le consegne sul mercato interno dei costruttori italiani dovrebbero attestarsi quest'anno intorno a 15.994 milioni di euro, con una flessione del -15,5% rispetto al 2023, penalizzate dalla drastica riduzione del consumo domestico di macchinari, sceso a 25.239 milioni di euro (-17,4%). Nei pre-consuntivi dell'associazione, l’export è valutato invece 36.213 milioni di euro (-3,9%).
“Dopo gli anni di grande espansione - commenta Bruno Bettelli (nella foto), presidente di Federmacchine -, l’industria italiana costruttrice di beni strumentali si è trovata ultimamente a fare i conti con una condizione di contesto profondamente differente. L’instabilità geopolitica, da un lato, e la debolezza della domanda interna, dall’altro, hanno inciso profondamente sui nostri risultati”.
“Proprio la condizione generalizzata di complessità - prosegue Bruno Bettelli - è l’elemento che più ci allarma rispetto al prossimo futuro. Infatti, le imprese italiane del machinery fanno i conti con le difficoltà oltreconfine che riguardano paesi vicini e lontani e che, in parte, risentono dei conflitti aperti nelle zone calde del mondo; ma sono costrette anche a ragionare su come rispondere alle criticità del mercato italiano che si dimostra decisamente asfittico”.
“Con riferimento all’estero, un comparto come il nostro, che destina ben più della metà del suo fatturato ai mercati stranieri, non può che essere preoccupato dalla situazione della Germania che in Europa ha sempre fatto da traino all’economia dell’area e che ora è incagliata nelle maglie della crisi dell’auto - sostiene il presidente di Federmacchine -. Lo stesso vale per la Francia e la Polonia. Se poi estendiamo lo sguardo oltre il Vecchio Continente, la situazione non migliora di certo: dopo che la Russia è uscita dai nostri radar, la Cina ha notevolmente ridotto l’attività con i player di area euro. Unico salvagente restano, al momento, gli USA e il Messico, ma l’incognita Trump non può permetterci di dormire sonni tranquilli”.
Nel 2025, sempre secondo il centro studi di Federmacchine, il fatturato potrebbe crescere a 53.255 milioni di euro, ovvero il 2% in più rispetto al 2024, con esportazioni pressoché stazionarie, pari a 36.456 milioni di euro (+0,7%). Le consegne dei costruttori italiani sul mercato interno dovrebbero aumentare del +5%, a 16.799 milioni di euro, trainate dalla ripresa del consumo domestico che, in virtù di un incremento del +4,3%, potrebbe toccare i 26.327 milioni di euro.
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