25 marzo 2025 08:44
Amaplast ha diffuso un'analisi sull'andamento dell'industria italiana della costruzione di macchine e impianti per la trasformazione di materie plastiche e gomma elaborata dal Centro Studi Mecs in base al commercio estero e ai dati forniti dalle aziende associate.
Il rilevamento presso le circa 160 aziende associate indica, per il 2024, una contrazione del fatturato aggregato inferiore ai due punti percentuali rispetto all'anno precedente, prevedibile dopo il rimbalzo post-Covid, a fronte di un calo stimato del -3% per l'intero comparto.
È invece cresciuta, seppur di poco (+1%), l'occupazione.
Per Amaplast, il quadro è quello di un settore resiliente e pronto ad affrontare le criticità che si presentano a diversi livelli, anche grazie alla tenuta delle esportazioni che, per il quarto anno consecutivo, hanno registrato un incremento, seppure contenuto al +1,5%, toccando i 3,62 miliardi di euro.
"Le vendite all’estero hanno realizzato un balzo nell’ultimo trimestre dell’anno, in particolare nel mese di dicembre, comportando così la necessità di rivedere al rialzo le precedenti stime ipotizzate in base al trend registrato fino a settembre". Va ricordato che l'export settoriale vale circa tre quarti del fatturato aggregato dei costruttori italiani.
Di converso, il mercato interno si conferma in difficoltà, come dimostra il calo di quasi sette punti delle importazioni di macchine e attrezzature, che supera appena il miliardo di euro.
La principale ragione, rileva Amaplast, è che le imprese italiane della trasformazione "faticano a programmare e attuare gli investimenti strutturali di cui necessitano per acquisire quell’innovazione tecnologica che consentirebbe di migliorare la competitività dei sistemi produttivi. Situazione questa causata anche dai ritardi nell’emanazione dei decreti attuativi di Industria 5.0, anche se gli interventi di semplificazione auspicati e annunciati più recentemente dovrebbero facilitare l’applicazione delle misure e l’accesso ai fondi".
A livello geografico, resta debole per le nostre esportazioni di macchine il quadrante europeo, soprattutto in ambito UE, è in stagnazione quello americano, mentre si registra il buon andamento delle vendite in Asia.
Se la Germania - prima destinazione dell'export italiano di settore - tutto sommato tiene, con un calo contenuto al -2% (nonostante la seria crisi economica del paese), contro il -30% registrato dai costruttori tedeschi sul mercato interno, Spagna e Romania segnano una battuta d’arresto (rispettivamente -6% e -20%) dopo le buone performance degli anni scorsi, e la Polonia registra un'ulteriore caduta (-19%). Prosegue la crescita della domanda in Turchia (+15%), nonostante lo sviluppo di un'industria locale.
Da oltreoceano arrivano segnali contrastanti - sottolinea Amaplast - a cui si aggiunge il più recente allarme provocato dalle misure protezionistiche (soprattutto dazi) minacciate, attuate, sospese e rilanciate dall’Amministrazione Trump. Nel 2024, l’export italiano di macchine per plastica e gomma verso gli Stati Uniti - secondo mercato di sbocco per il made in Italy - ha registrato una flessione di quattro punti percentuali, anche se occorrerà attendere i prossimi mesi per valutare l’effetto delle eventuali nuove imposizioni tariffarie.
Cresce invece il Messico e, più a sud, il Brasile (+86% rispetto al 2023).
Sul fronte asiatico, i due principali mercati mostrano un andamento favorevole, con una progressione delle vendite intorno al +15% sia in Cina che in India.
Guardando alle diverse tipologie di macchine per la trasformazione primaria, a fronte di un calo nell’ordine di sette punti per le esportazioni di presse a iniezione ed estrusori, va sottolineata l’ottima performance delle macchine per soffiaggio (+34%), grazie a un incremento delle consegne negli Stati Uniti, in Brasile, Regno Unito, Francia, Turchia e Polonia. Sono aumentate anche le esportazioni di stampatrici flessografiche (+5%) e presse (+59%), mentre gli stampi, che rappresentano un quinto dell'export totale, chiudono il 2024 con un poco soddisfacente -5%.
Per l'anno in corso, Amaplast rileva qualche segnale incoraggiante, proveniente anche dal mercato interno, nonostante le crescenti tensioni internazionali, anche se una vera e propria inversione di tendenza – o comunque una stabilizzazione degli indicatori – si potrà vedere solo nella seconda parte dell'anno.
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