Il 1° giugno, tra mille polemiche, parte il nuovo sistema di tracciamento dei rifiuti. Resta l'incognita delle sanzioni.
23 maggio 2011 11:59
Ultimi giorni, prima dell'entrata in vigore del Sistri, per evitare disagi e multe alle oltre 300mila aziende obbligate ad utilizzare il nuovo sistema di tracciamento telematico dei rifiuti. Le associazioni degli industriali e dei trasportatori, dopo aver chiesto una sospensione del provvedimento, stanno cercando una soluzione di compromesso che eviti quanto meno le multe e i sequestri. Il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha convocato nei giorni scorsi un Tavolo con Confindustria, Rete Imprese Italia, Alleanza delle Cooperative e Confapi: la prima riunione non ha portato a nulla di concreto e, così, i lavori sono stati aggiornati a questa settimana.
Spiragli. Qualche spiraglio potrebbe quindi aprirsi, nonostante la posizione di chiusura a ulteriori proroghe espressa nei giorni scorsi dal Ministero del'Ambiente e ribadita ancora oggi dalla Prestigiacomo. A chiedere una partenza soft ora c'è anche la Lega Nord, che per bocca del presidente della Commissione del Senato per il Controllo dei Prezzi e delle Tariffe, Sergio Divina, ha parlato di rinvio e di sospensione del pagamento del contributo, ammettendo che: "Il Sistri non funziona e sta dando tanti problemi alle imprese. Probabilmente il sistema telematico non è adeguato alla realtà della piccola impresa artigiana. Il fallimento ha messo anche in luce la fragilità dello strumento stesso. D'altronde un solo server per 350mila punti d'accesso pare effettivamente sproporzionato".
Sospensione delle sanzioni? Secondo il Sole 24 Ore, i vertici del ministero sarebbero al lavoro per trovare una mediazione che possa evitare al tempo stesso una rivolta delle imprese e il voltafaccia del Ministro. L'ipotesi più probabile è una sospensione dell'applicazione delle sanzioni, anche se in forma parziale, ovvero annullando solo quelle relative ad irregolarità dovute al funzionamento del sistema, ma lasciando le sanzioni riconducibili a negligenza da parte delle imprese. Ciò potrebbe avvenire attraverso un decreto ministeriale - soluzione più rapida - o con l'emanazione di uno specifico decreto legge, che per ragioni di tempo deve però essere varato entro questa settimana.
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