L'indagine condotta a giugno dalla federazione britannica delle materie plastiche registra un clima di fiducia sul futuro del settore.
18 luglio 2011 05:41
La ripresa dell'industria delle materie plastiche procede anche nel Regno Unito, dove - secondo una recente indagine condotta dall'associazione di settore (British Plastics Federation, BPF) - il 66% delle aziende del comparto gomma-plastica prevede un aumento del fatturato nei prossimi 12 mesi, contro il 64% riscontrato a gennaio. I più ottimisti sembrano essere gli operatori dello stampaggio e rotostampaggio, riciclo materie plastiche, fornitori di additivi e distributori di plastiche. Le ragioni che spingeranno la crescita sono individuate dagli intervistati nello sviluppo di nuovi prodotti e business, espansione in nuovi mercati e crescita delle esportazioni.
Non di meno, i trasformatori britannici sono preoccupati per le dinamiche dei costi, soprattutto per quanto concerne le materie prime. Un'azienda su due segnala problemi di approvvigionamento di materie plastiche quali PET, HDPE, LDPE, policarbonato, acriliche, oltre ad elastomeri, additivi e pigmenti. Tutti gli intervistati, senza eccezioni, lamentano aumenti nei prezzi dei polimeri.
Come rileva il direttore di BPF, Peter Davis, il dato relativo al fatturato è una buona notizia per il sistema economico nel suo complesso, ma non riflette l'andamento dei volumi di vendita delle aziende del settore, proprio a causa della volatilità dei prezzi. Quasi il 60% delle aziende non si aspetta infatti un aumento degli utili nonostante la crescita delle vendite; una su quattro non prevede nemmeno un aumento del giro d'affari (un 3% si aspetta, anzi, una flessione). Un altro fattore di allarme è l'andamento stagnante del settore delle costruzioni.
Segnali positivi arrivano dall'occupazione: il 34% delle aziende prevede di aumentare il numero di addetti nel corso dei prossimi dodici mesi (era il 23% a gennaio) e il 13% conta di incrementare del 6-10% gli occupati a tempo pieno.
British Plastics Federation conduce questa indagine periodicamente su un campione di cento aziende dell'intera filiera (produttori di materie prime, trasformatori, costruttori di macchine e riciclatori), che nel complesso occupano 43mila addetti e rappresentano circa un quarto del giro d'affari complessivo della trasformazione di plastiche britannica.
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