Nella manovra finanziaria di metà agosto c'è anche l'abolizione del sistema di tracciamento elettronico dei rifiuti pericolosi.
17 agosto 2011 09:23
Nella manovra aggiuntiva varata dal ministro Tremonti per risanare i conti pubblici, decreto entrato in vigore il 13 agosto 2011, c'è anche una norma che abolisce il Sistri, il sistema integrato per il controllo e la tracciabilità dei rifiuti, la cui entrata a regime ha già subito ben tre rinvii. Sistema che nelle intenzioni del legislatore avrebbe dovuto metter fine al traffico illegale dei rifiuti, ma che alla prova dei fatti aveva mostrato non pochi limiti tecnologici, dovuti alla complessità delle procedure telematiche non adeguatamente supportate dall'infrastruttura informatica che avrebbe dovuto gestirle, addossando sulle aziende costi e nuovi oneri burocratici.
L'abolizione del Sistri è prevista dai commi 2 e 3 dell'art.6 del decreto, che abrogano con effetto immediato il comma 2, lettera a) dell'art. 188-bis, l'art. 188-ter del DL 3 aprile 2006, n. 152 (e successive modificazioni), nonché l'art. 260-bis dello stesso decreto. Vengono inoltre ripristinati i registri di carico e scarico dei rifiuti – che il Sistri avrebbe aboliti – così come il modello unificato di dichiarazione (MUD), ovvero restano in vigore le procedure cartacee esistenti.
Tra norme abolite, reintegrate e modificate non sarà facile orientarsi, anche perché il 16 agosto scorso è entrato in vigore il Dlgs 7 luglio 2011, n. 121, che introduce nuove sanzioni amministrative per i reati ambientali, alcune delle quali riferite proprio al Sistri.
La decisione di mettere fine al Sistri è stata accolta con soddisfazione dalle associazioni dell'autotrasporto e tra gli imprenditori, mentre ha fatto infuriare il Ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo e gli ambientalisti, che parlano senza mezzi termini di “regalo alle ecomafie”.
La manovra deve passare il vaglio del Parlamento – l'esame del Ddl di conversione inizierà al Senato la prossima settimana e si prevede la votazione del testo definitivo all'inizio di settembre - e non si escludono modifiche anche radicali al provvedimento. Sul Sistri, in modo particolare, esiste una fronda, trasversale ai diversi schieramenti politici, che vorrebbe mantenerlo in vita.
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