I costruttori europei puntano a raggiungere quest'anno i livelli record del 2008, ma c'è chi corre più veloce...
14 ottobre 2011 06:33
Si è tenuta ieri l'Assemblea generale di Euromap, il Comitato europeo a cui aderiscono nove associazioni dei costruttori di macchine e impianti per la trasformazione di materie plastiche e gomma, rappresentata in Italia da Assocomaplast. Nel corso dell'incontro sono stati ratificati, senza sorprese, i vertici per il triennio 2012-2014: confermati alla presidenza Bernhard Merki (Netstal) e alla vicepresidenza l'italiano Luciano Anceschi (Tria), con la Segreteria che resta in mano all'Associazione tedesca VDMA, sotto la guida di Thorsten Kühmann.
Fuori dal tunnel. Nel corso dell'evento, sono stati diffusi dati aggiornati sull'andamento del comparto, che confermano una volta di più l'uscita dalla fase più difficile della crisi e un ritorno, a tappe serrate, sul sentiero di crescita medio periodo, interrottosi bruscamente nel 2008. Quest'anno, il valore della produzione europea (in realtà bisognerebbe dire Euromap, ma la quasi totalità della produzione è concentrata nei nove paesi rappresentati) toccherà i 10,8 miliardi di euro, per le sole "core machinery" (macchine per la trasformazione primaria), con una crescita di oltre dieci punti percentuali rispetto ai 9,78 miliardi di euro del 2009. "Il settore si è ripreso molto bene dalla crisi economica e finanziaria - ha dichiarato il Presidente di Euromap, Bernhard Merki - Anche se i tre anni trascorsi dall'ultima assemblea sono stati tra i più turbolenti dalla fondazione di Euromap, avvenuta nel 1964". Merki ha ricordato anche la gravità della crisi, non prevedibile solo tre anni fa. "I mesi che sono seguiti ci hanno insegnato molte cose - ha aggiunto - Alla fine del 2009, gli ordini hanno ricominciato a crescere, pur partendo da un livello molto basso, e la tendenza positiva è proseguita durante l'intero 2010 e per tutto il 2011".
La Cina avanza. Nei nove paesi Euromap operano 992 aziende con 52.600 addetti. Il valore della produzione "core", pari a 9,78 miliardi di euro, è generato per la metà in Germania e per un quarto in Italia; seguono, a distanza, Francia e Austria, con circa l'8% della produzione, e la Svizzera con il 6,4%. L'anno scorso la produzione europea copriva il 42% di quella mondiale, stimata in 23,34 miliardi di euro, contro i 21,98 miliardi del 2008, anno prima della crisi. Negli ultimi tre anni, quindi, la produzione è cresciuta a livello globale, ma la penetrazione europea si è ridotta, passando dal 50% al 41,9%; nello stesso periodo, la Germania è scesa dal 25,3% al 21% e l'Italia è passata dall'11,9% al 9,6%. Hanno perso peso anche USA e Giappone, a favore di un unico paese, la Cina, la cui produzione nel triennio è balzata dal 19% al 29,3%.
L'andamento della produzione cinese è impressionante: quasi 7 miliardi di euro nel 2010 contro poco più di 4 miliardi nel 2008 (e un volume analogo nel 2009); considerando che l'export cinese di macchine si è mantenuto intorno al miliardo e mezzo di euro, appare evidente come il boom sia stato spinto essenzialmente dal mercato interno.
Europa ancora prima nell'export. Se guardiamo invece alle sole esportazioni di macchine e impianti di trasformazione, complessivamente pari a 14 miliardi di euro, la posizione del Vecchio Continente è leggermente migliore, anche se il trend di fondo non cambia: i paesi Euromap mantengono ancora una quota di poco superiore al 50% (era comunque il 57% nel 2008) dell'export mondiale: la Cina si ferma al 10,6% (contro l'8,6% del 2008), dietro a Germania (23,7%) e Giappone (13,1%), e solo a poca distanza dall'Italia (9,6%, contro l'11,7% di tre anni fa). Che strada prende l'export Euromap? Per un terzo resta in Europa, un quarto circa va in Asia (12,8% in Cina), l'8,8% negli Usa e il resto si suddivide nei restanti paesi.
Puntare sulla sostenibilità. Nel corso dell'Assemblea, Luciano Anceschi ha evidenziato un aspetto che potrebbe diventare un elemento di forza per i costruttori europei di macchinari, anche se difficilmente potrà scompigliare le carte: "E' in atto una tendenza reale verso una maggiore sostenibilità - ha affermato il vicepresidente di Euromap -. Il risparmio energetico e la salvaguardia delle risorse sono fattori che giocano un ruolo sempre più importante non solo in Europa ma in tutte le maggiori aree economiche del mondo".
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