Nella bozza diffusa prima del CdM anche una parziale apertura al riciclo dei consorzi privati e l'introduzione del deposito cauzionale. Ma nell'ultima versione (ancora provvisoria) i due articoli sono spariti. (aggiornamento)
23 gennaio 2012 14:40
[AGGIORNAMENTO 25 gennaio 2012]: Nel testo definitivo del Decreto Legge sulle liberalizzazioni ("Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività") pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 19 del 24/01/2012, è tornato l'articolo 26 - Misure in favore della concorrenza nella gestione degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggio e per l'incremento della raccolta e recupero degli imballaggi. Leggi qui.
TESTO ORIGINALE: Tra i tanti misteri che circondano il decreto sulle liberalizzazioni varato venerdì scorso dal Governo Monti, non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, possiamo annoverare anche la sparizione (nei testi provvisori che stanno circolando in queste ore) di due articoli che riguardavano il mondo degli imballaggi. Nel primo veniva introdotto un deposito cauzionale per alcune tipologie di packaging (nel caso della plastica, per bottiglie e contenitori alimentari), nell'altro si rendeva più semplice la creazione di consorzi autonomi di produttori di imballaggi, alternativi al sistema Conai, per la raccolta, vendita, trasporto e stoccaggio di rifiuti di imballaggi, nonché per il loro recupero, pur limitato a volumi fino a 100 tonnellate o 1.000 metri cubi. Doveva essere l'articolo 44, poi il 40 e, infine, il 26. Nell'ultima bozza pubblicata online dal Sole 24 Ore (leggi qui) entrambi gli articoli sono spariti.
Sul deposito cauzionale c'è poco da dire: avrebbe fornito risorse alle casse dello stato, al prezzo però della messa in marcia di una macchina organizzativa complessa e costosa, che avrebbe finito con tutta probabilità per originare più oneri che benefici per la collettività. Si può ragionevolmente ritenere che saranno in pochi a lamentarsi della sua scomparsa dal decreto.
Per quanto concerne una parziale liberalizzazione della raccolta e riciclo dei rifiuti, oggi gestiti da Conai e da un paio di consorzi privati (Conip e PARI), il dibattito è aperto: i fautori del provvedimento sottolineano i benefici in termini di un maggior recupero dei rifiuti da imballaggio terziari e industriali, oggi non contemplati dalla raccolta differenziata urbana. Con la previsione di una riduzione dei costi complessivi del sistema grazie ad una maggior concorrenza tra gli operatori privati. Chi è contrario teme invece una frammentazione del sistema, con conseguenze in termini di efficienza ed equità, che finirebbero per sfavorire soprattutto le aree più disagiate del paese, ad esempio le isole, dove è più costosa e meno remunerativa la raccolta differenziata e le successive fasi di selezione e riciclo.
Non resta che aspettare la pubblicazione in GU del decreto e una spiegazione sulle ragioni che hanno spinto il Governo prima a inserirli in bozza e poi a rimuoverli.
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