La società che raccoglie e seleziona i rifiuti toscani nel 2011 ha aumentato il giro d'affari di 3,5 milioni di euro.
25 maggio 2012 06:12
L'assemblea dei soci di Revet ha approvato il Bilancio 2011 e rinnovato il consiglio di amministrazione, confermando Valerio Caramassi presidente e amministratore delegato della società, attiva nella raccolta, selezione e trattamento di rifiuti da avviare a riciclo.
Per la società di Pontedera l'esercizio 2011 si è chiuso con un fatturato di 31 milioni di euro, 3,5 milioni in più di quello precedente e circa sei milioni più elevato del giro d'affari 2009. Un risultato che la società imputa all'aumento dei flussi di materiali trattati e all'entrata in funzione, nell'aprile dell'anno scorso, di un nuovo impianto per la selezione delle materie plastiche.
Guardando ai volumi, emerge che nel 2011 la società pisana ha lavorato nei propri impianti di selezione 131mila tonnellate di materiali (a clienti costanti è stato stimato un +8% derivato dalle raccolte differenziate), con un significativo aumento del multimateriale leggero e del vetro. Quest'ultimo resta il materiale maggiormente avviato a riciclo, con il 65% del totale, seguito da plastiche (30% circa), acciaio (4,3%), poliaccoppiati come il Tetra Pak (1,4%) e alluminio (0,3%).
Tra le materie plastiche, il cosiddetto Cpl (bottiglie in PET e flaconi) è sceso al 38%, mentre è salita al 53% la quota di plasmix, l'insieme delle plastiche eterogenee (vaschette, shopper, retine) che Revet, invece di mandare in modo indistinto a termovalorizzazione, in parte avvia a riciclo per la realizzazione dei "Ri-prodotti in Toscana", una gamma di manufatti che comprende profilati per arredi urbani, componenti per automotive e prefabbricati, prodotti per la casa e accessori per contenitori della grande distribuzione. Di recente, questa famiglia di prodotti si è ampliata con l'introduzione degli accessori per contenitori alimentari realizzati dalla Capp Plast di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze. L'azienda toscana ha scelto di utilizzare le plastiche miste post-consumo dopo un anno di ricerca e sperimentazione.
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