Passano il primo esame dell'Agenzia europea dieci impianti di riciclo che utilizzano tre differenti tecnologie.
24 agosto 2012 08:51
Per poter essere utilizzato in applicazioni a diretto contatto con alimenti, il PET riciclato deve essere accompagnato da una specifica autorizzazione rilasciata dalla Commissione Europea sulla scorta di un parere redatto dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA), chiamata a valutare l'efficacia di ogni singolo impianto di riciclo meccanico sotto il profilo della sicurezza dei processi.
L'Efsa ha recentemente pubblicato i primi pareri scientifici su dieci impianti europei, di cui uno italiano (CIER) che utilizzano tre diverse tecnologie di riciclo: quattro sono basati sul processo Vacurema Prime (LuxPET, Jayplas, PolyQuest e CIER), cinque su quello Starlinger IV+ (Preformia, STF, MPTS, PET to PET ed Eco Plastic) e uno sul processo Petuk SPP.
Il gruppo di esperti che ha contribuito a redarre i pareri ritiene che tutti i processi di riciclaggio esaminati non presentano rischi fintantoché la quota di PET proveniente da applicazioni non alimentari non supera il 5% e se tali processi sono gestiti in condizioni ben definite. Gli esperti raccomandano di monitorare questi aspetti periodicamente, in linea con le buone pratiche di fabbricazione (GMP).
Per ottenere il via libera dell'Agenzia, i produttori di R-PET devono dimostrare che il loro processo è in grado di ridurre i contaminanti chimici a un livello tale da non presentare alcun rischio per la salute umana. Nella sua valutazione, l’EFSA tiene conto della qualità del materiale in entrata, dell’efficienza del processo nella decontaminazione delle plastiche e dell'uso previsto. Occorre inoltre identificare le fasi del processo che sono critiche per garantire una decontaminazione sufficiente e descriverne il funzionamento. Se necessario, l'Agenzia può chiedere ai produttori di modificare gli usi proposti o la proporzione di materiale riciclato al fine di raggiungere la conformità alla metodologia scientifica EFSA.
Le valutazioni dell’EFSA costituiscono solo una delle fasi necessarie per ottenere l’autorizzazione all’uso di plastiche riciclate in materiali a contatto con alimenti. Quando l’EFSA avrà pubblicato tutti i pareri sui processi di riciclo sottoposti alla sua attenzione, nell'arco dei prossimi 18 mesi, la Commissione Europea e gli Stati membri decideranno se concedere o negare l'autorizzazione dei processi di riciclo valutati. Questi saranno elencati in un registro di processi autorizzati, aggiornato costantemente.
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