A Ecomondo sono stati aperti dal ministro Clini gli Stati Generali della Geen Economy. Una piattaforma condivisa articolata in 70 proposte.
8 novembre 2012 08:25
Qualcuno già la definisce la "confindustria verde", altri sottolineano la novità di veder riuniti per la prima volta allo stesso tavolo i molti attori della green economy, che hanno deciso di dar più peso a ciò che può unire, piuttosto che cercare motivi di divisione; merito anche della crisi, che ormai spaventa tutti. Ma c'è anche chi teme si tratti dell'ennesimo esercizio intellettuale, che si arenerà nella palude di ministeri e aule parlamentari. Certo è che gli Stati Generali della Green Economy, aperti ieri a Ecomondo dal Ministro dell'Ambiente Corrado Clini, hanno creato un forte interesse tra gli operatori dell'economia verde, galassia difficile da circoscrivere, nella quale si riconoscono aziende, professioni, enti locali e associazioni che operano a vario titolo nella sostenibilità ambientale.
L'anima verde, come è stato ricordato negli interventi che si sono susseguiti per l'intera giornata, può essere una marcia in più per il made in Italy, insieme a design e innovazione tecnologica; spinta propulsiva per far uscire dal pantano della recessione il sistema industriale italiano, ma anche risposta alla duplice crisi climatica ed economica che interessa l'intero pianeta.
Le settanta proposte elaborate negli ultimi mesi dalle da 39 organizzazioni di imprese rappresentative della green economy italiana si articolano in otto tematiche strategiche: l’eco-innovazione, l’efficienza e il risparmio energetico, le fonti energetiche rinnovabili, il riciclo dei rifiuti, la mobilità sostenibile, le filiere agricole di qualità ecologica, i servizi ambientali, gli strumenti economici. Settanta proposte che possono costituire un nucleo forte sul quale lavorare in modo partecipato e condiviso, per orientare energie e risorse verso un obiettivo comune.
Per quanto concerne il nostro settore, in attesa di leggere con più attenzione i documenti programmatici, segnaliamo alcuni temi analizzati nei mesi scorsi dal gruppo di lavoro 2, coordinato da Walter Facciotto di Conai, che si è occupato di materiali e riciclo.
Partiamo dagli ostacoli: il rapporto evidenzia una scarsa integrazione, in molte aree del paese, tra la raccolta dei rifiuti urbani e quelli assimilati per mancanza di pianificazione; pesano sul settore anche l'incertezza normativa, che lascia un eccessivo margine di interpretazione alla pubblica amministrazione e agli organi preposti al controllo. Vengono anche riportati alcuni esempi: mancata emanazione di decreti attuativi e di regolamenti, criteri spesso mal definiti, come nel caso dell’assimilazione e qualifica di una sostanza/materiale come rifiuto o sottoprodotto, norme tecniche e standard inadeguati (materiali e prodotti recuperati). Senza contare che in molte Regioni lo smaltimento in discarica continua ad essere più vantaggioso dal punto di vista economico rispetto al recupero e riciclo degli stessi. Ma ci sono anche potenzialità da sfruttare. Una per tutte: il comparto del recupero e riciclo è indicato tra quelli che investono maggiormente nell'innovazione di prodotto e di processo, alla ricerca di nuovi settori e applicazioni per la valorizzazione dei materiali rigenerati.
I ?settori? di ?intervento ?ritenuti? prioritari? sono:??
a)? il? quadro? normativo,? tramite? l’organica? attuazione? del? recepimento? della? direttiva? quadro? 98/2008?CE ?e ?della? disciplina?comunitaria ?End? of? Waste;??
b)? il? contesto? di? attuazione? della? normativa? con? l’emanazione? di? regolamenti? e? norme? tecniche? di? settore;??
c)? il? mercato? delle? MPS? dalla? regolamentazione? per? un? maggior? informazione? e? trasparenza? sino? alla? valorizzazione? (vantaggi?ambientali ?ed ?economici);??
d)? il? GPP? quale? strumento? di? promozione? di? ecodesign? mirato? alle? filiere? del? riciclo?: dai? materiali? tradizionali? a? quelli? ad? oggi?ancora? sperimentali,? quali? alcuni? materiali? plastici? ed? aggregati? riciclati;??
e) ?la ?questione ?energetica,? nel? duplice ?ruolo ?di? consumatori ?e? di ?produttori,? con? costi? sostenibili? e? riduzione? degli? sprechi;??
f)? l’ecoefficienza? la? cui? realizzazione? necessita? di? un? management? avanzato? volto? a? migliorare? la? competitività,? la? capacità di?innovazione? e ?la? responsabilità? ambientale e sociale;
g)? i? modelli? e? le? filiere? di? distribuzione? e? consumo? di? materie? e? beni,? che? pur? salvaguardando? la? libera ?concorrenza? privilegino?ottimizzazione? logistica, ?limitazione? degli ?impatti ?e ?degli? sprechi.
Un tema approfondito dal gruppo riguarda gli acquisti verdi della Pubblica amministrazione (GPP) per i quali sono stati identificati alcuni interventi da attuare in tempi brevi:
1. Inserire? il? criterio ?dato? dalla? percentuale ?di? recupero/riciclo? dei? materiali ?che ?costituiscono? il? riprodotto,? con? garanzia? di? prestazione,? tra? le? specifiche? tecniche? dei? Criteri? Ambientali? Minimi? (CAM,? come? previsto? dal? Piano? d’Azione? Nazionale).? È? indispensabile? che? tutti? i? CAM ?integrino ?l’obiettivo? dell’incentivazione? dei? riprodotti??.
2. Diffondere? l’uso? dei? CAM? presso ?le? stazioni? appaltanti, ?agevolandole ?nell’uso ?estensivo? del? GPP ?con? clausole? contrattuali? definite? e? chiare? modalità? di? prova? e? controllo ?del? rispetto ?dei? parametri;??
3. Rendere ?omogenei,? ogni qualvolta? possibile,? i? CAM? con? specifiche? tecniche ?precise,? al? fine? di? evitare ?distorsioni? tra ?le ?diverse?modalità? di? recupero/riciclo;.
4. Favorire ?l’adozione? e? la? diffusione? degli? standard? e ?metodi? di? tracciabilità? per? la? verifica ?del? possesso? dei? requisiti? dichiarati,? a? garanzia? sia? del? fornitore? sia? della? stazione? appaltante.
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