Il produttore americano di bioplastiche appoggia le decisioni del Governo italiano, che anticipa al 31 dicembre l'entrata in vigore delle multe per la vendita di sacchetti non compostabili.
8 novembre 2012 22:05
Attraverso la filiale italiana, il produttore californiano di bioplastiche Cereplast - che sta completando la costruzione di un impianto di compounding in Umbria - esprime apprezzamento per la decisione del Governo italiano di anticipare di un anno l'entrata in vigore delle sanzioni contro la vendita di sacchetti per la spesa non biodegradabili e compostabili. Una decisione che, secondo l'azienda: "sana un anomalia che in questi mesi ha prodotto una grave deformazione del mercato permettendo la circolazione, nonostante il divieto, di milioni di sacchetti per l’asporto delle merci non conformi alla legge 28 del 24 marzo 2012 e di conseguenza alla normativa EN 13432; sacchetti che, molto spesso sono stati spacciati e venduti come compostabili e conformi generando molta confusione nei consumatori e sui prezzi di vendita".
Cereplast risponde anche alle critiche sollevate in merito alla necessità di adeguare gli impianti alla trasformazione di biopolimeri: "I macchinari sono gli stessi utilizzati per le attuali produzioni e la Green Economy, uno dei pochi settori in sviluppo in Europa, ha sempre attirato investimenti e ricerca e creato nuovi posti di lavoro".
”Cereplast, come ha già dimostrato con l’acquisizione del primo sito a Cannara (PG), ha tutta l’intenzione di investire oltre che nella produzione anche in innovazione e ricerca convinta che un settore come quello della bioplastica, rappresenta una grossa opportunità per il rilancio dell’economia italiana coinvolgendo a monte l’agricoltura e a valle l’artigianato e la piccola impresa”, ha dichiarato il CEO della società californiana, Frederic Scheer. "Auspichiamo quindi che il Parlamento Italiano ratifichi la norma senza ulteriori modifiche o proroghe che rappresenterebbero un segnale negativo alla volontà di sviluppo dell’economia".
Di contro, un gruppo di produttori di additivi oxo-biodegradabili e sacchetti, aderenti all'associazione AssoEcoPlast, ha manifestato mercoledì scorso di fronte alla sede del Ministero dello Sviluppo Economico contro la stessa decisione. Il presidente dell'associazione, Claudio Maestrini, ha dichiarato che: “la scelta del Governo di anticipare di un anno le sanzioni è inaccettabile e irrazionale, oltre che in aperto contrasto ad una decisione votata dal Parlamento lo scorso marzo. Siamo fiduciosi - ha aggiunto Maestrini - che possa essere ancora una volta il Parlamento a cancellare un’ingiustizia quale è la norma introdotta nel cosiddetto Decreto Crescita, norma che, di fatto, ucciderebbe in poche settimane oltre un centinaio di aziende insieme a migliaia di posti di lavoro e a centinaia di milioni di fatturato”.
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