L'anno scorso i costruttori di impianti per plastiche e gomma hanno visto crescere l'export mediamente del 2,3%, con punte del 32% in Canada e del +20% negli USA.
6 marzo 2013 07:06
Dopo aver pubblicato i preconsuntivi 2012 su produzione, export e importazioni di impianti primari per la trasformazione di plastiche e gomme, VDMA ha diffuso nei giorni scorsi informazioni più dettagliate sul commercio estero e sui principali mercati di destinazione dell'export.
Nell'ambito di una crescita del giro d'affari del 6%, per un valore record di oltre 6,5 miliardi di euro, le esportazioni di macchine made in Germany sono salite l'anno scorso a 4,4 miliardi di euro, vale a dire il 2,3% in più rispetto al 2011, dopo aver registrato incrementi a due cifre, rispettivamente del +30,5% e +25,6%, nei due anni precedenti.
Particolarmente brillante si è rivelato il mercato nordamericano, dove le vendite sono cresciute del 21%, con una punta del 32% sul mercato canadese, a fronte del +20% messo a segno negli USA. "Con un valore dell'export di 546 milioni di euro, contro il precedente record di 499 milioni registrato nel 1999, il mercato statunitense sta riguadagnando terreno su quello cinese, che negli ultimi tempi ha mostrato segni di debolezza", nota Ulrich Reifenhäuser, presidente dei costruttori di macchine per gomma e plastica in seno a VDMA.
Le vendite hanno mostrano un trend positivo anche in Europa, a dispetto della crisi, con una crescita media del 10% e punte nettamente più alte in Polonia (+30%), Austria (+17%), Gran Bretagna (+21%) e Repubblica Ceca (+25%). La Polonia, in particolare, è passata in un anno dal nono al quarto posto tra i principali mercati di destinazione del made in Germany, realizzando acquisti per 176 milioni di euro, alle spalle di Cina, Stati Uniti e Russia (e prima della Francia). Da notare che l'italia non figura tra i primi dieci paesi di destinazione.
In crescita, l'anno scorso, anche le vendite in Sud America: Cile +19%, Brasile +10% e Perù +13% tutti nel quadrante positivo, a fronte di una flessione delle esportazioni in Argentina (-19%) e una sostanziale stabilità sul mercato messicano.
Diverso l'andamento delle vendite in Estremo Oriente, scese in media del -17%, trascinate verso il basso dalla Cina, dove l'export ha segnato un -16%, ma anche da Corea e Taiwan, dove le diminuzioni sono state superiori al 33%. Giù di quasi un terzo anche le esportazioni in India. Decisamente più confortanti per i costruttori tedeschi i risultati ottenuti nella regione Asean, dove le vendite sono cresciute in media del 44% grazie al buon andamento delle consegne in Thailandia (+64%), Indonesia (+65%) e Malesia (+20%).
La bilancia commerciale di settore, per l'economia tedesca, ha beneficiato di una leggera riduzione delle importazioni in Germania, pari l'anno scorso a 938 milioni di euro (-0,8%). A guidare la classifica degli importatori è l'Austria, seguita da Svizzera e Italia.
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