Romi nomina un liquidatore e si prepara a lasciare l'Italia. A rischio 143 posti di lavoro.
9 maggio 2013 06:29
Il progetto iniziale di Romi era quello di terminare la produzione di presse ad iniezione Sandretto in Italia, presso gli stabilimenti di Grugliasco e Pont Canavese, mantenendo nel nostro paese le attività commerciali e l'assistenza tecnica. Ma la congiuntura economica e il braccio di ferro con i sindacati devono aver fatto cambiare idea al gruppo brasiliano, che ha deciso di liquidare la controllata Romi Italia e seguire il mercato italiano attraverso Romi Brazil.
Il liquidatore avrà ora il non facile compito di cedere gli asset e avviare le procedure di licenziamento dei 143 lavoratori dei due stabilimenti italiani; la società prevede che questo processo richiederà un anno.
I sindacati premono perché Romi avvii le trattative per la cessione della ex Sandretto ad un soggetto che possa continuare le attività produttive a Grugliasco e Pont Canavese. In passato si era fatta avanti una cordata interessata all'operazione, ma non sono mai stati diffusi ulteriori dettagli sui partecipanti né sul progetto industriale.
Nei primi tre mesi dell'anno, Romi ha realizzato vendite, nel segmento delle macchine per la trasformazione di materie plastiche, per 18,9 milioni di real brasiliani, pari a 7,1 milioni di euro, in flessione del 18,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e del -30,5% nei confronti del trimestre precedente.
Le vendite di Romi Italia hanno subito un costante calo negli ultimi tre anni, da 35,7 milioni di real del 2010 ai 32,8 milioni del 2011, fino a scendere a 18,4 milioni l'anno scorso (poco meno di 7 milioni di euro). L'Ebitda delle attività italiane, nello stesso periodo, è passato da -11,4 milioni a -14,8 milioni di real.
Sandretto, azienda attiva nella costruzione di presse ad iniezione fondata nel 1946, era stata rilevata da Romi nel 2008, dopo due anni di amministrazione straordinaria, seguita alla breve gestione della statunitense Taylor's HPM, che a sua volta aveva acquisito nel 2005 la società dal gruppo milanese Cannon. La decisione di chiudere gli stabilimenti italiani era stata cominciata da Romi all'inizio dell'anno scorso.
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