Janez Potocnik:"Dobbiamo adottare al più presto una specifica proposta legislativa sui sacchetti di plastica".
30 settembre 2013 13:58
Nel corso del convegno "The role of plastic waste in a circular economy", tenutosi oggi a Bruxelles, il Commissario UE per l'Ambiente Janez Potocnik ha fornito alcuni aggiornamenti in merito al Libro verde sui rifiuti in plastica pubblicato sette mesi fa e sottoposto a consultazione.
Nel suo intervento, Potocnik ha innanzitutto ricordato le qualità delle materie plastiche: versatilità, durabilità, economicità e leggerezza. Ma, alcune di queste qualità sono anche all'origine dell'impatto ambientale del materiale: "Spesso la durata della plastiche è superiore a quella degli oggetti che con essa vengono realizzati e il basso costo porta a utilizzare prodotti con una vita utile sempre più bassa". Occorre quindi prestare attenzione a come la plastica viene utilizzata e, in particolare, a cosa ne facciamo quando abbiamo finito di usarla, ha affermato il Commissario.
Il Libro verde sui rifiuti in plastica ha ricevuto nel complesso 270 osservazioni, e 14 di queste sono arrivate dai ministeri dell'Ambiente e dai Parlamenti di diversi stati membri. Si attende anche, a breve, il parere del Parlamento Europeo. La maggior parte delle risposte è giunta dalle associazioni, il 60% delle quali industriali.
Ci vorrà tempo per analizzare tutte le osservazioni e trovare una sintesi, ma Potocnik ha fornito alcune anticipazioni.
La maggior parte delle osservazioni è giunta da paesi con alti tassi di riciclo di plastiche ed elevate prestazioni nella gestione dei rifiuti, anche se hanno contribuito al dibattito anche paesi non europei, quali Stati Uniti, Turchia e Filippine.
La maggior parte dei pareri sostengono che l'Unione europea dovrebbe sospendere i finanziamenti alle discariche e agli impianti di incenerimento dei rifiuti, e utilizzare le stesse risorse per incentivare le infrastrutture europee di riciclo.
La metà degli interventi chiede miglioramenti nella raccolta differenziata e la selezione dei rifiuti in tutti gli Stati membri, preferibilmente attraverso programmi di "Pay as you throw" (paghi quanto butti).
Nonostante vi sia un forte orientamento verso programmi di tipo volontario, la maggior parte delle osservazioni chiede nuove norme, tra le quali il divieto all'avvio dei rifiuti in plastica in discarica. Vengono anche chiesti nuovi e più ambiziosi obiettivi di riciclo e controlli più stretti all'esportazione, per evitare che i rifiuti europei siano oggetto di dumping o di riciclo in impianti non adeguati in paesi terzi.
Si ritiene anche opportuno aumentare l'informazione verso i consumatori, in modo particolare sulla riciclabilità dei materiali plastici. Qualcuno propone di introdurre sistemi di deposito su cauzione.
Non mancano richieste di regolare il contenuto delle sostanze chimiche aggiunte alle materie palstiche, con restrizioni e l'obbligo di dichiararne il contenuto, attraverso schede di sicurezza o database pubblici.
La lunga durata dei manufatti in plastica è considerata da molti "osservatori" uno dei principali problemi legati all'impatto ambientale dei rifiuti. Andrebbero quindi esaminati i temi dell'"obsolescenza programmata", dell'eco-design e dei prodotti a brevissima vita utile.
Le opinioni si dividono, invece, in tema di bioplastiche, sia biodegradabili che biobased, con la maggioranza che avversa l'incentivazione generalizzata, mentre andrebbero studiati incentivi caso per caso, sotto condizioni ben definite. Viene anche richiesta una chiara distinzione giuridica tra plastica compostabile naturalmente e plastica tecnicamente biodegradabile.
"Questa consultazione dimostra che nella UE abbiamo iniziato a muoversi nella giusta direzione", ha concluso Potocnik. "Altre questioni saranno affrontate nell'ambito della direttiva sui rifiuti di imballaggio. Dobbiamo anche adottare al più presto una specifica proposta legislativa riguardante i sacchetti di plastica leggeri".
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